Prendere Conte per farlo giocare con Mazzocchi e senza centravanti. Il presidente ora è in disparte, tornerà per fare il salvatore della patria
Conte in poche settimane è diventato il capro espiatorio, De Laurentiis lo sta cuocendo a fuoco lento
Si sta apparecchiando tutto per trovare il nuovo capro espiatorio? È stata sufficiente, agli occhi della tifoseria, una trattativa elaborata con il nuovo allenatore, affinché tutte le responsabilità societarie venissero riflesse sul nuovo tecnico. De Laurentiis da colpevole assoluto è diventata un’animella cui non può essere imputato nulla, se non eterna gratitudine, per l’arrivo di un “top coach che vuole solo Lukaku.” È verissimo Conte è il tecnico più pagato della storia del Napoli. Ma se a ciò non si aggiungono degli interpreti in grado di implementare sul campo le idee ed i dettami dell’allenatore, Conte sarà solo e soltanto un paravento per evitare che un’altra stagione porti il nome De Laurentiis di fianco all’aggettivo fallimentare.
Nascondere le proprie nequizie e la propria obsolescenza non è sempre possibile. Prendere Conte, costringendolo a giocare con Mazzocchi titolare, è esemplificativo del bluff societario, che prende tempo, si accuccia in disparte e poi tornare con la propria restaurazione e come salvatore della patria una volta fatto fallire “il progetto triennale di Conte”. Al momento la squadra così com’è è improponibile per obiettivi diversi dalla salvezza. Se Gaetano due anni fa ha giocato nove spezzoni di partita e adesso (da reintegrato) è il primo cambio del centrocampo è responsabilità di Conte o la responsabilità è tutta da ricercare nella chimica precisione presidenziale che non vede che giocatori che devono entrare ed uscire in una ritmica alternanza?
Conte, invero, ha peccato di presunzione, ipotizzando di rigenerare giocatori fisicamente ancora in piedi, ma dopo anni di Napoli mentalmente finiti. Conte avrebbe ostacolato la rivoluzione? Ma chi ha rinnovato giocatori finiti a cifre folli? Chi ha incistato lo spogliatoio di procuratori? Sembrava una guerra di religione quella di De Laurentiis contro i procuratori. Ed invece erano solo chiacchiere. Come quelle dello stadio a Bagnoli con arrivo via mare. Chi ha avuto una stagione a vuoto per programmare la prossima, ma al 23 di agosto è senza centravanti titolare?
La gestione Osimhen merita una considerazione a parte, ma è assolutamente organica rispetto alla questione tutta. Chi ha messo dieci milioni di euro nello spogliatoio del Napoli? Chi ha fissato, in costanza di una stagione delirante, che ha svalutato tutto e tutti, una clausola assolutamente irragionevole già da capocannoniere? L’avidità presidenziale tracima sempre di più. E se si ha difficoltà a vendere un calciatore non vogliamo nemmeno immaginare che tipo di trattativa possa essere quella per un’eventuale successione societaria. Ma senza fare eccessivi scatti in avanti al momento il Napoli è senza centravanti, con mezzo centrocampo e con Juan Jesus titolare probabile col Bologna.
Peggio di così si retrocede.