«Hanno mandato lo stesso arbitro alla finalina, si commenta da sé». Molte le sconfitte, fanno discutere gli arbitri anche nella scherma e nel pugilato
Olimpiadi, nervosismo in casa Italia: Malagò attacca l’arbitraggio della semifinale di judo.
Brutta giornata per l’Italia alle Olimpiadi di Parigi. Fin qui nemmeno un oro. Per fortuna la seconda giornata è iniziata con l’argento e il bronzo nel tiro. Dopo due giornate le medaglie sono cinque.
La seconda giornata è stata caratterizzata da una serie di sconfitte (ha perso anche Alice Volpi nella semifinale del fioretto) e anche da alcune decisioni arbitrali discutibili che riguardano il judo, il fioretto (soprattutto il quarto di finale di Arianna Errigo) e il pugilato con la sconfitta del campano di origine marocchina Mouhiidine.
Olimpiadi, Malagò ha criticato l’arbitraggio della semifinale di judo.
«Onestamente dire che fa riflettere è dir poco». Così il numero uno dello sport italiano ha commentato all’Ansa l’arbitraggio della semifinale e della finalina di judo di Parigi, entrambe perse da Odette Giuffrida. «Ho visto la semifinale e finale per il bronzo col presidente Falcone e il segretario generale Benucci, persone competenti ed equilibrate. La cosa che ci ha sorpreso è che lo stesso arbitro della semifinale persa da Giuffrida lo hanno rimandato alla finalina: credo che questo si commenti da solo».
Si è espressa anche la judoka.
«L’arbitraggio? Anche nella finale l’ultimo shido era dubbio. Con questo arbitro un giorno prenderò un caffè e le chiederò che problemi ha con me. Va avanti da tanto. Quando vedo che sale lei, già so che devo fare qualcosa in più di quello che basterebbe. Non ha molta simpatia per me». Questo il commento di Odette Giuffrida che ha commentato l’arbitraggio della romena Rou Babiuc in semifinale e nella finale per il terzo posto. «Non so cosa dire, è ancora tutto troppo fresco. Mi sto ripetendo che ho dato tutto. Sicuramente il Signore vuole mostrarmi qualcosa. Mi dispiace perché ci credevo. Non mi piace dare la colpa agli arbitri, ma meritavo di più».