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Tamberi shock, dolore al bicipite femorale: «Mi sta logorando l’anima», Olimpiadi a rischio?

Sul suo Instagram: «Spero non sia nulla di grave ma la verità è che a 30 giorni dalle olimpiadi anche un capello storto è grave»

Tamberi shock, dolore al bicipite femorale: «Mi sta logorando l’anima», Olimpiadi a rischio?
Italy's Gianmarco Tamberi competes in the men's high jump final during the European Athletics Championships at the Olympic stadium in Rome on June 11, 2024. (Photo by Andreas SOLARO / AFP)

Un infortunio rischia di mettersi a repentaglio la partecipazione di Gianmarco Tamberi alle Olimpiadi di Parigi 2024. Il campione olimpico in carica del salto in alto ha infatti dovuto rinunciare alla gara in programma in Ungheria e valida per Continental Tour Gold. Durante il riscaldamento ha accusato un dolore al bicipite femorale. A comunicarlo è stato lui stesso, con un post sulla sua pagina Instagram: «Questa cosa mi sta logorando l’anima, non ho veramente parole».

Tamberi: «Questa cosa mi sta logorando l’anima»

«A malincuore devo comunicare che ho dovuto rinunciare alla gara di oggi per un dolore sentito nel bicipite femorale durante il riscaldamento. Spero non sia nulla di grave ma la verità è che a 30 giorni dalle olimpiadi anche un capello storto è grave! Questa cosa mi sta logorando l’anima, sono riuscito a fare praticamente solo una gara quest’anno e il sogno della mia vita è praticamente arrivato!

Purtroppo penso che sarà a rischio anche la Diamond League di Montecarlo del 12 luglio, in 3 giorni dubito che sarà tutto apposto. Non ho veramente parole… Spero con tutto il cuore che sarò in grado di tornare presto in pedana per continuare ad inseguire quello per cui lavoro ogni singolo giorno ormai da 3 anni. Vi tengo aggiornati».

 

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«Mi sento sempre inferiore ai miei avversari, tranne il giorno che devo gareggiare»

Alla vigilia delle Olimpiadi di Parigi Gianmarco Tamberi ha rilasciato un’intervista Sportweek. Il campione del salto in alto ha vinto recentemente gli Europei a Roma nella sua disciplina.

«Ho notato nella mia carriera che più avevo le spalle al muro, più ne venivo fuori nel migliore dei modi. Ho imparato a mettermici, a caricarmi di pressione, a creare condizioni apparentemente controproducenti che però mi permettevano di gareggiare al meglio. Da un po’ di tempo a questa parte, ogni mia scelta è fatta pensando alle Olimpiadi».

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