Nel ritiro del City: «Sarà così anche in questa stagione… forse per alcuni anche dall’inizio perché non avranno molte vacanze».
Erling Haaland, in ritiro negli Stati Uniti con il Manchester City, ha parlato dell’enorme quantità di partite che si giocano in ogni stagione.
Haaland: «Con 70 partite all’anno non puoi essere sempre al top»
Le sue dichiarazioni riportate dal Guardian:
«Tutti abbiamo visto agli Europei quanto fossero stanchi i giocatori. Si poteva vedere anche nei loro volti la loro stanchezza. Sarà così anche in questa stagione… non all’inizio, anche se forse per alcuni sì perché non avranno molte vacanze. Ma questo è il calcio ora, non possiamo essere in ottima forma in ogni singola partita. Possiamo provarci, ma è difficile se giochi più di 70 partite all’anno.»
Il City è riuscito a vincere la Premier, ma non la Champions nella scorsa stagione:
«Quello che questo club ha fatto negli ultimi sei anni è stato incredibile. Alla fine, in Champions League si tratta sempre di dettagli che fanno la differenza».
Il norvegese e le deludenti prestazioni in Champions League
I giornali inglesi analizzano il loro stesso stupore per la sconfitta del Manchester City. Per evidente difficoltà d’ammettere che il Real è riuscito a portare la partita ai rigori con l’arte della difesa. Barney Ronay sul Guardian scrive di una partita “strana”. Come strana è stata anche la sequenza dei rigori: “Bernardo Silva ha prodotto un tiro pessimo. Mateo Kovacic ha colpito il portiere. Ederson ha segnato. Antonio Rüdiger ha segnato il rigore della vittoria. A quel punto era difficile non chiedersi esattamente come il City fosse riuscito a perdere”.
Ronay poi trova un colpevole, su tutti: Haaland, “perché questa era anche il tipo di occasione in cui Erling Haaland, è stato acquistato, per fare la differenza”.