In conferenza: «A Firenze ha avuto un collasso per lo stress. Quando Manna gli ha detto che era sul mercato, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso».
L’agente Mario Giuffredi ha parlato in conferenza stampa della situazione legata a Giovanni Di Lorenzo e la sua permanenza a Napoli.
La conferenza di Giuffredi su Di Lorenzo
«Voglio fare chiarezza ai tifosi. Il tifoso purtroppo legge i giornali e sente ciò che si dice in tv, ma spesso non sa ciò che accade realmente. Giovanni è il capitano del Napoli, non sarà mai uguale agli altri capitani del mondo. Sono stati due mesi intensi. Dopo lo scudetto, si è ritrovato di fronte a cambiamenti radicali: tre allenatori diversi, un cambio dirigenziale e il nuovo ds Meluso. Lo scorso anno Di Lorenzo ha vissuto momenti molto difficili, ma con la squadra ha sempre pensato che a un certo punto avrebbero rimesso il Napoli in corsa; passava tempo, ma le cose peggioravano. Tutto ciò ha creato un senso di frustrazione nel ragazzo, si sentiva inerme a fronte della realtà delle cose. Giovanni si è sostituito ad alcuni dirigenti, si è dovuto prendere responsabilità anche della società. Quando i risultati non arrivano puoi arrivare alla disperazione più totale e non hai più la forza di reagire. Mi ha sempre detto che solo se fosse arrivato Conte, sarebbe rimasto, perché aveva paura di rifare un’altra stagione come la scorsa con un altro allenatore. Ne ho parlato poi con Manna, ma in seguito sono successe altre cose che hanno fatto precipitare il tutto».
Ha poi spiegato cosa è successo prima della decisione di Di Lorenzo di voler andare via:
«In Fiorentina-Napoli non ha giocato perché non stava bene; non rispondeva al telefono, così sono entrati nella sua stanza d’hotel con la chiave d’emergenza e l’hanno trovato collassato per lo stress. La cosa che lo ha segnato è che il giorno dopo i giornali dicevano che non avesse giocato perché aveva un accordo con la Juventus. Ci è rimasto male che il club non abbia smentito poi le voci. Poi ci sono stati i fischi di 50mila persone quando è uscito dal campo all’ultima giornata contro il Lecce: la sua sostituzione è stata una sciagurata di Calzona, non credo c’entri De Laurentiis. Nonostante ciò, Di Lorenzo era angosciato. Poi quando il ds Manna gli ha detto che avrebbero preso in considerazione offerte per lui, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. De Laurentiis aveva deciso che erano tutti sul mercato. Manna aveva sempre detto che Giovanni era incedibile e insostituibile. Il giocatore mi disse quindi che voleva andare via, che si era chiuso un cerchio, si è sentito abbandonato a se stesso. Volevo una reazione da parte del club quando ho fatto le interviste in cui dicevo che Di Lorenzo sarebbe andato via».
«Quando è arrivato Conte ho comunque esposto al tecnico il perché volesse andar via Giovanni. Lui si è messo nei nostri panni e nei panni del giocatore e ha dimostrato con i fatti di voler tenere Di Lorenzo. Dopo varie chiacchierate con De Laurentiis, mi ha poi dimostrato di voler continuare a tenere Giovanni nel progetto. Ho chiamato Di Lorenzo per spiegargli tutto e ci siamo presi fino alla fine dell’Europeo per decidere. Quando è rientrato in Italia mi ha detto che voleva restare a Napoli, ma io gli avevo consigliato di andare via; lui era deciso a restare. La trattativa con la Juventus non era mai iniziata».
Per la prossima stagione:
«Di Lorenzo ora vuole fare il calciatore, non più il dirigente. Le condizioni poste con la società sono queste».