La sua velocità le permette di compensare la sua statura e ora ha più fiducia in se stessa: «Oggi penso di avere sempre le mie possibilità, contro chiunque».
Oggi Jasmine Paolini sfiderà Iga Swiatek per la finale del Roland Garros, dalle ore 15. Domani, invece, sarà impegnata nella finale del doppio femminile insieme a Sara Errani.
Paolini ha fatto della pazienza uno dei suoi punti di forza
Rmc Sport scrive dell’ascesa della tennista toscana:
Non aveva mai superato il secondo turno al Roland Garros fino ad ora. Un’ascesa tardiva per la 28enne italiana, che ha imparato a credere di più in se stessa. Nata in Toscana, è molto orgogliosa delle sue origini polacche e ghanesi: «Sono veloce grazie al Dna del Ghana» ha dichiarato. Una velocità che le permette di compensare la sua statura (1 m e 63 cm) e di resistere ad atlete più fisiche. Ma questo è un deficit che non le impedisce di praticare un tennis tanto imprevedibile quanto aggressivo. Le ci sono voluti otto anni, dopo essere diventata professionista, per entrare nella Top 100. Jasmine Paolini è una di quelle giocatrici che hanno saputo fare della pazienza uno dei loro punti di forza.
La sua rinascita la attribuisce alla maggiore fiducia in se stessa: «Prima, quando giocavo contro chi era più forte di me, pensavo ci volesse un miracolo per vincere. Oggi penso di avere sempre le mie possibilità». Le sue più grandi ispirazioni sono state Francesca Schiavone, Flavia Pennetta e Sara Errani, con la quale condividerà anche la finale del doppio: «Sara mi aiuta molto sulla strategia e su come migliorare. Era difficile immaginarmi al posto di grandi atlete come loro. Non immaginavo mai di essere in Top 10 o di vincere un Grande Slam». Ciò che la contraddistingue è anche il sorriso che non perde mai: «Il mio allenatore è sempre preoccupato quando vede che non sto sorridendo in allenamento o in una partita».