Al Messaggero: «Questo club per me vale il doppio. Protesta della Curva Nord? Nessuna autorizzazione chiesta alla Questura, attenzione a istigare all’odio».
Claudio Lotito, presidente della Lazio, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Messaggero sul club e le contestazioni dei tifosi avvenute in questi giorni.
Lotito: «Lascerò la Lazio a mio figlio, non è vero dell’offerta araba da 600 milioni»
Lotito ha confermato che non vuole vendere la società:
«Non la vendo, la lascerò a mio figlio, lo ribadisco. È arrivata un’offerta araba da 600 milioni? A parte che non c’è nulla di vero, per me questo club vale il doppio. Ci sono solo 250 milioni di patrimonio immobiliare e non ci penso proprio».
Per il progetto stadio ha dichiarato:
«Stiamo ultimando le verifiche, non manca molto».
Sulla protesta della Curva Nord, che si ritroverà venerdì alle 18:30 allo Stadio Flaminio:
«Non c’è un comunicato firmato, non sono state chieste le autorizzazioni alla Questura. Attenzione a istigare all’odio».
La Curva Nord biancoceleste contro la gestione mediocre del club
Ecco cosa si legge nel comunicato:
“Siamo arrivati al culmine di questo teatrino! I tifosi della Lazio, per amore e solo per amore di essa, non accettano un ridimensionamento di nessun genere! In un calcio dove tutte le società si responsabilizzano e puntano a una crescita a 360 gradi, la nostra Lazio si trova ostaggio di una gestione volta unicamente ad esaudire gli interessi personali di Claudio Lotito.
Non accettiamo questa gestione mediocre e, come difensori della Nostra Lazio, abbiamo il dovere di prendere posizione, noi, come tutti i tifosi stanchi di questa dittatura, abbiamo il dovere di presenziare e dimostrare pacificamente tutto il nostro dissenso.
Tutti avrete finalmente modo di dare concretezza alle migliaia e migliaia di critiche che hanno riempito i social in questo periodo, tutti avrete modo di dimostrare il dissenso con la vostra presenza verso questa gestione provinciale che nessuno di noi si merita, che la città non si merita.
Tenetevi pronti per dare vita alla più grande manifestazione di dissenso mai avvenuta nell’ambiente sportivo romano. Non prendete impegni per il prossimo weekend…“.