Il Corsport: non trova l’accordo per il rinnovo con Rabiot, Chiesa e Szczesny. Vlahovic da settembre guadagnerà 23 milioni lordi
Giuntoli si è impantanato nel mercato della Juventus, deve portare il monte ingaggi sotto i 100 milioni. A scriverlo è il Corriere dello Sport.
Di Rabiot abbiamo detto, si va verso la rottura.
Ecco cosa scrive il quotidiano sportivo con Giorgio Marota:
Rabiot, Chiesa e Szczesny, tre pilastri che non stanno trovando l’accordo con la Juve per il rinnovo, complicando i piani del mercato, offrono inavvertitamente una possibile svolta allo stallo.
Al punto che in molti, alla Continassa, cominciano a chiedersi se perderli non sia più redditizio che trattenerli. Adrien guadagna 14 milioni lordi ogni anno (e la proposta di prolungamento è sulle stesse cifre), Fede e Tek altri 13 a testa con scadenza al 2025.
La Juve, che vuole ridurre il monte stipendi portandolo sotto la soglia dei 100 milioni lordi rispetto ai 125 attuali, non sembra gradire questo gioco al rialzo e potrebbe anche decidere di abbandonare una volta per tutte il tavolo della trattativa.
D’altro canto, nel fianco della Signora non c’è soltanto questa spina. Pensate al rinnovo di Vlahovic, che guadagnerà 12 milioni netti (circa 23 lordi) da settembre e che non intende rivedere l’accordo al ribasso. La Juve sperava di convincerlo ad accettare due anni in più di contratto – 2028 anziché 2026 ma a 8 milioni (4 in meno) e ovviamente la distanza tra le parti è ampia.
I nomi della nuova Juventus sono: Douglas Luiz (si ragiona sui 30 più il cartellino di McKennie) e Greenwood (altri 35). Poi c’è Koopmeiners.
Giuntoli, lei può de-agnellizzare la Juventus ma non i suoi tifosi (Il Napolista)
di Giuseppe Alberto Falci
Caro Giuntoli, le scrivo questa lettera dopo aver appreso che il suo intento sarebbe quello di de-agnellizzare la Juventus. Mai strategia fu sbagliata. Lo sappiamo che va di moda. Che Andrea è stato ghettizzato dalla nuova casa madre. Ma Madama non può prescindere da Agnelli e dal suo presidentissimo Andrea. Che di sicuro avrà commesso degli errori. Il più marchiano, secondo la vulgata, quello di avere accompagnato alla porta Giuseppe Marotta, oggi a capo dei rivali nerazzurri. Poi certo c’è la vicenda SuperLega su cui solo in futuro sapremo chi avrà avuto ragione e chi torto.
Fatta questa premessa, le vorrei dire che Andrea è rimasto nel cuore di milioni di tifosi bianconeri. È l’unico erede della famiglia Agnelli, assieme forse solo a Lapo Elkann, a incarnare il dna Juventus, a trasmettere quel sentimento che solo l’avvocato, il dottore e Boniperti erano riusciti a rendere unico. Insomma, caro Giuntoli, lei è stimato, gode di ottima stampa, ma stia attento: non basta aver detto che da piccino era juventino. L’andreagnellismo è in tutti i noi tifosi juventini. Non basta un tratto di penna per cancellarlo.
p.s Le rivoluzioni possono funzionare solo a una condizione, che Madama torni a vincere. Perché qui l’unica cosa che conta è VINCERE.