A Effe: «Quando mi è scattata la voglia di avere un figlio sono rimasta single, pensavo di farlo anche da sola, poi ho incontrato Norman»
Effe intervista Diane Kruger, portamento da modella (e ballerina, carriera precedente stroncata in adolescenza), colori nordici, allure noir da diva del passato – e infatti sarà Marlene Dietrich in una serie tv che vedremo nel 2025.
Intanto ora David Cronenberg ha voluto lei per il film appena presentato a Cannes, The Shrouds, dove l’attrice recita accanto a Vincent Cassel e Guy Pearce. La storia è in puro stile Cronenberg: un uomo d’a1ari disperato per la morte della moglie inventa una nuova tecnologia, GraveTech, in grado di monitorare i cari defunti nei loro sudari. Un giorno alcune tombe, tra cui proprio quella della moglie.
«L’esperienza che mi ha più commosso sul set è arrivata quando Cronenberg mi ha confessato che questo film per lui era un viaggio introspettivo. Ha perso la moglie nel 2017, gli serviva per superare l’immenso dolore che provava».
E per lei?
«È stata quasi un’esperienza terapeutica, perché mi ha portato a riflettere sul significato dell’esistenza e del rapporto di coppia, sulla fugacità della vita e su quanto sia importante cercare al più presto la felicità vera».
Felicità che ha trovato con Norman Reedus e con sua figlia che ha sei anni.
«Sono felice che sia arrivata tardi. A trent’anni non sarei stata pronta, ero ancora troppo concentrata su me stessa, sulla mia carriera, viaggiavo sempre e amavo frequentare le feste. La maternità è arrivata quando mi sentivo matura abbastanza per mettere la famiglia al primo posto».
Prima non ci aveva mai pensato?
«Sì, intorno ai 35 anni, ci ho provato ma non è successo. Mi era scattata un’improvvisa voglia di avere un figlio. Sono entrata in una specie di crisi esistenziale: mi domandavo a cosa servisse lavorare e guadagnare tanto se non hai dei figli, ho messo in discussione me stessa e le mie scelte ed è in quel momento che sono rimasta single (nel 2016 ha lasciato Joshua Jackson dopo 10 anni, ndr)».
E ha abbandonato l’idea?
Tutt’altro. Mi sono resa conto che avrei voluto un figlio comunque, anche da sola. Mi stavo convincendo che sarebbe stato addirittura più semplice, perché sarei stata l’unica a prendere le decisioni, senza dovermi confrontare con il padre».
Poi ha conosciuto Norman.
«All’inizio ci frequentavamo abbastanza liberamente, senza pensare a una famiglia, ma con il passare del tempo, accorgendoci di stare così bene insieme, l’idea di avere un bambino è diventata naturale. Ed è accaduto spontaneamente, non ce l’aspettavamo, anche perché io ero convinta fosse troppo tardi per me per averne. Nova è stata la bambina più desiderata al mondo. La mia Nova. E Norman, come me, pensa che sia la cosa migliore che gli sia accaduta. Lui aveva già un figlio (Magnus, avuto dalla top danese Helena Christensen, ndr) e si rendeva conto quanto contasse per me vivere questa esperienza».