Al Festival della Serie A: «Non può farcela da sola. Bisogna già diffondere cultura e rispetto nelle scuole. Il Daspo per il momento sta funzionando bene».
Intervenuto al Festival della Serie A, il presidente della Lega del maggior campionato italiano Lorenzo Casini ha parlato del problema del razzismo.
Casini: «La Serie A non può farcela da sola a debellare il razzismo»
«Il razzismo è un fenomeno da debellare, da estirpare ed è inaccettabile in qualsiasi società, ma la Serie A da sola non potrà mai farcela. L’elemento sanzionatorio, su cui Serie A ha insistito molto, insieme alla Federazione, è una parte importante ma insufficiente, quindi bisogna lavorare moltissimo con campagne di comunicazione. Quindi la promozione dell’importanza di tenere lontano questo, che è un male diffuso nella società, non solo nello sport, ma anche qui torno a dire lavorare con scuole diventa essenziale per diffondere la cultura del rispetto. Già il Daspo funziona bene, guardando i numeri, è sempre più applicato e quando si tratta di comportamenti razzisti il Daspo viene sempre comminato con la pena più alta. Lo strumento repressivo e sanzionatorio funziona».
Il presidente della Lega Serie A e l’agenzia governativa
Al termine dell’incontro con il ministro Abodi:
«La Lega Serie A resta contraria all’Agenzia governativa, che è una ingerenza della politica e i rischi delle ingerenze sono sempre negative. Ma il ministro Abodi ha dato tempo per discutere dei correttivi».
La risposta al Foglio Sportivo delle accuse di Gravina:
«Parlare di derive autoritarie mi ha colpito, quando si fa parte dell’associazionismo servono altre sfumature. È particolare che fino a qualche mese fa la federazione era considerata immobile, adesso ha approvato delle riforme all’unanimità ed è diventata autoritaria. Se si confonde l’attività con l’autoritarismo si fa confusione. Abbiamo una serie di norme, compresa la legge Melandri e la legge 91 del 1981: non confondiamo l’applicazione di principi democratici con la necessità di superare un muro».