A Coverciano si può leggere la sua tesi. “Da un giocatore di scacchi si impara a sviluppare le capacità mentali, ideare tattiche e strategie”
Maresca è molto vicino ad allenare il Chelsea. The Athletic ha analizzato la sua tesi riguardo il calcio e il suo modo di allenare.
“Verso la fine della sua carriera da giocatore, Maresca iniziò a studiare gli scacchi. Ha trovato un insegnante mentre era a Palermo e deve, col tempo, aver imparato i dettagli più fini della Difesa Siciliana e del Fegatello, il deliziosamente chiamato “L’attacco del fegato fritto”.
Maresca pensava che apprendere i rudimenti degli scacchi lo avrebbe preparato ad allenare. Chi si aggira nella biblioteca di Coverciano, la scuola per allenatori della Federcalcio può estrarre la sua tesi e leggere come l’ipermoderna difesa nimzo-indiana usata da ogni campione del mondo di scacchi dai tempi di Jose Raul Capablanca si lega al Manchester City di Pep Guardiola.
Per Maresca gli scacchi sviluppano una serie di capacità mentali
“Un allenatore può solo trarre beneficio dall’acquisire la mente di un buon giocatore di scacchi”, sostiene Maresca. “Lo dimostra lo sviluppo di una serie di capacità mentali” eccellenti per “la corteccia prefrontale”.
Li ha elencati come “acquisizione della destrezza per ideare tattiche e strategie, miglioramento della creatività (importante per il fattore sorpresa)” per non parlare del modo in cui il gioco “facilita la concentrazione“. Il 44enne ha anche affermato: “Gli scacchi ti insegnano a controllare l’eccitazione iniziale quando vedi qualcosa di bello e ti allenano a pensare in modo obiettivo quando avverti il pericolo”.
La sua tesi sugli scacchi e il calcio continua così:
“La scacchiera è come un campo da calcio che può essere diviso in tre canali: uno centrale e due esterni“, ha sottolineato. “Nel calcio come negli scacchi, un gioco interno può essere più interessante perché è il più veloce e diretto verso la porta o il re”.
In termini calcistici, il Maresca italiano è influenzato dal juego de posicion spagnolo. Cita Paul Morphy, il Johan Cruyff del Guardiola di Fischer, sulla “capacità di vedere chiaramente le combinazioni” e su come “il gioco di posizione sia, innanzitutto, la capacità di disporre i pezzi nel modo più efficace”.
Negli scacchi, sottolinea The Athletic, c’è “l’elemento sorpresa, che in termini calcistici, ancora una volta, potrebbe corrispondere all’idea di essere sul punto di accettare di diventare allenatore del Chelsea come emergente. Maresca invece li vede come piccoli aggiustamenti da partita a partita o all’interno di una partita che possono costringere un avversario a sfruttare i propri punti deboli e perdere fiducia e tempo”.