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Un Napoli camaleontico ha cambiato il match contro il Verona, decisivi i cambi (Gazzetta)

Mazzarri può passare tranquillamente dal 4-3-3 al 4-2-3-1, alla difesa a tre. Nella rimonta contro il Verona Mazzocchi, Ngonge e Lindstrom decisivi.

Un Napoli camaleontico ha cambiato il match contro il Verona, decisivi i cambi (Gazzetta)
Dc Napoli 04/02/2024 - campionato di calcio serie A / Napoli-Hellas Verona / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: esultanza gol Cyril Ngonge

Il Napoli si sta riscoprendo camaleontico. Nel match di domenica contro l’Hellas Verona, Mazzarri ha cambiato la partita con il cambio modulo e soprattutto con i calciatori partiti dalla panchina.

Il tesoro del Napoli in panchina

La Gazzetta dello Sport scrive:

Il Napoli ha riscoperto di avere un tesoro in panchina. E l’effetto contro il Verona è stato devastante. Il mercato di riparazione non ha portato alla rivoluzione tanto attesa, ma ha regalato a Walter Mazzarri nuove carte da giocare a gara in corso per poter cambiare l’inerzia del match. Così, superata l’emergenza, gli azzurri hanno potuto sfruttare le nuove armi a disposizione, cambiando il sistema di gioco e organizzando la rimonta. Ora tocca a Mazzarri e alla squadra mettersi nella direzione giusta del vento per sfruttarlo appieno. I nuovi hanno confezionato entrambe le reti contro il Verona, anche se non sono poi finiti nel tabellino dei marcatori. Nel gol del pari Mazzocchi, Ngonge e Lindstrom sono stati tutti e tre protagonisti. Mazzarri può sorridere. Il Napoli ha un nuovo tesoro in panchina e può cambiare pelle a seconda delle occasioni: 4-3-3, 3-4-3, 3-5-2, 4-2-3-1. Tanti Napoli diversi che possono portare più punti”.

Kvara sente la mancanza di Osimhen (Corsport):

Cinquanta giorni di astinenza, le cosiddette sfumature d’azzurro, non passano inosservate e nell’istante in cui Osimhen è partito, dopo l’espuslione all’Olimpico, Kvara si è immalinconito e non ha trovato più la porta: c’entra niente la polemica a distanza tra Sua Maestà, il capocannoniere della passata stagione, e il manager dell’MVP di un anno ricco di magie e dello scudetto. È il destino che talvolta sa essere cinico e baro o anche no, semplicemente realista. Kvara senza Osi (e Osi senza Kvara) si sente isolato, quasi ignorato, forse soffocato dalle attenzioni dei difensori altrui, ha bisogno d’aria.

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