La differenza fra l’Inter e la Juventus è superiore al risultato di 1-0 che riassume lo scontro diretto ed è più ampia dei quattro punti
Se Vlahovic non avesse perso energie a lamentarsi per mezz’ora, non avrebbe sbagliato. A scriverlo è Tuttosport col direttore Guido Vaciago.
Esperienza e maturità scavano un solco che inghiotte la forza di volontà e la grinta juventine. Perché nei quattro minuti che vanno dal 32′ al 36′, salta agli occhi la più decisiva delle differenze fra Inter e Juventus, quella che emerge quando giocatori con tante stagioni ad alto livello nella testa e nelle gambe si confrontano un gruppo di giovani, alcuni giovanissimi e troppi che, uno scontro scudetto al Meazza, non l’hanno mai giocato.
Vlahovic per mezz’ora mostra solo nervosismo e insofferenza
Ecco perché Vlahovic, che per mezzora mostra solo nervosismo e insofferenza per l’isolamento nel quale si sta dimenando, controlla in modo pessimo e non riesce neanche a tirare, quando riceve in area l’appetitosa palla di McKennie. Non perdere la concentrazione e risparmiare le energie mentali bruciate per lamentarsi lo avrebbe portato a essere più lucido in quella circostanza.
La differenza fra l’Inter e la Juventus è superiore al risultato di 1-0 che riassume lo scontro diretto ed è più ampia dei quattro punti che separano le squadre in classifica. Se finora si è avuta l’illusione ottica che le due formazioni fossero più vicine è perché la Juventus di Massimiliano Allegri ha compiuto un miracolo sportivo e agonistico, fatto di tanti piccoli miracoli, indispensabili per tenere l’infernale ritmo dell’Inter.