ilNapolista

Paolini era considerata troppo bassa per giocare, ora pratica circa 5 ore d’atletica al giorno (Gazzetta)

Poteva diventare nuotatrice o danzatrice, ma scelse il tennis grazie allo zio Adriano. Il suo modello di riferimento è Federer.

Paolini era considerata troppo bassa per giocare, ora pratica circa 5 ore d’atletica al giorno (Gazzetta)
Italy's Jasmine Paolini hits a return against Russia's Anna Kalinskaya during their women's singles match on day nine of the Australian Open tennis tournament in Melbourne on January 22, 2024. (Photo by Lillian SUWANRUMPHA / AFP) / -- IMAGE RESTRICTED TO EDITORIAL USE - STRICTLY NO COMMERCIAL USE --

Jasmine Paolini ieri ha vinto il Wta 100o di Dubai, battendo la russa Kalinskava. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, è grazie ad uno zio se si è appassionata al tennis, poiché nel suo paese (in provincia di Lucca) avrebbe potuto praticare solo tre sport:

Jasmine deve tutto allo zio Adriano (che si dilettava a giocare a tennis) se non è diventata una nuotatrice o danzatrice. A quindici anni entra nel college federale di Tirrenia, comincia a plasmarsi come tennista, a vivere lo sport con un approccio professionale. Prima non dava tanta importanza alla preparazione atletica; gli esperti dicevano fosse troppo bassa anche se brava. Ma lei ha dichiarato che il suo fisico non è mai stato un problema.

La sua vera trasformazione si deve al sodalizio con Furlan. Jas sembra voler rimanere una ragazzina che vuole solo divertirsi, ma come tutte le ragazzine comincia a coltivare grandi sogni. Ha in Federer il modello a cui ispirarsi. La sua filosofia: l’importante è non stressarsi. Ama visitare e postare luoghi simbolici come il deserto, e andare sulla neve. Le piace l’atletica, si allena non meno di cinque ore al giorno. Poi si rilassa guardando le partite di tennis per apprendere dalle sue rivali”.

Paolini, le dichiarazioni post-vittoria:

«Anna (Kalinskaya, ndr), hai giocato una settimana incredibile, una cavalcata straordinaria. Sei una delle persone più carine che io conosca nel circuito, prima dei quarti ho incontrato la tua coach (Patricia Tarabini, ndr) e mi ha detto che ci saremmo riviste in finale. È stato così. Grazie al mio coach Renzo Furlan, alla mia famiglia, alla Fitp e tutti quelli che mi hanno supportato».

ilnapolista © riproduzione riservata