«Il Napoli è una squadra forte, non firmo per il pareggio. Tutti i calciatori devono partecipare alla fase difensiva»
Il neo tecnico del Napoli Francesco Calzona terrà la sua prima conferenza stampa questa sera alle ore 19:30. Gli azzurri affronteranno il Barcellona per l’andata degli ottavi di Champions domani, mercoledì 21 febbraio.
Con Calzona ci sarà anche Giovanni Di Lorenzo, capitano del Napoli.
Le parole di Calzona
«Volevo iniziare ringraziando la federazione slovacca nella persona del presidente kovacik che mi hanno concesso questa opportunità di venire a Napoli, li ringrazio tantissimo, il merito è loro e dei giocatori della Nazionale, ringrazio il popolo slovacco».
Da dove si inizia alla viglia di una gara così importante, che corde ha toccato? «Si riparte da oggi, si resetta tutto, si inizia un nuovo cammino. Ho trovato una squadra che si è messa subito a disposizione, poche parole, abbiamo bisogno di fatti»
Cosa chiede al pubblico? «Il pubblico di Napoli è speciale, dobbiamo essere noi a renderli orgogliosi, il compito è nostro. Renderli felici con risultati e prestazioni».
Osimhen come sta? «Osimhen si è allenato con la squadra, non è stata una seduta lunghissima. A pieno ritmo, sarà valutato domattina come il resto della squadra».
Che cosa può cambiare un allenatore in 24 ore? Paura del Barcellona? «Un allenatore può cambiare poco ma non abbiamo tempo, dobbiamo accelerare questo processo di apprendimento. Non abbiamo più scusanti, l’ho detto ai giocatori, dobbiamo migliorare la nostra posizione. Il Barcellona è una squadra forte, una delle più forti in Europa, non abbiamo paura perché siamo il napoli, ma giocano con loro grandissimi giocatori e hanno un top allenatore».
Un po’ Sarri o un po’ Spalletti
Un po’ Sarri, un po’ Spalletti «Ho lavorato con grandi allenatori, includo anche Di Francesco, mi hanno trasmesso tanti concetti che mi aiuteranno. Ci ho messo del mio, per me sono stati tre allenatori importanti».
Com’è debuttare col Barcellona? «Sono contento, in tangenziale mi è salita l’adrenalina. Il debutto è importante, con un avversario forte ma non mi spaventa. Il Napoli è una squadra forte, deve solo ritrovare alcuni concetti».
Che idea si è fatto che non ha funzionato nel Napoli? «Non parlavo di metodologie, ma di convinzione. È un concetto diverso. È una squadra forte perché ci credo, lo hanno dimostrato l’anno scorso, a tratti anche quest’anno, in Champions hanno fatto un ottimi girone. Ne sono totalmente convinto».
Che Barcellona si aspetta in campo? «Ho guardato finora il Barcellona da sportivo, non mi aspettavo di essere qui. È una squadra forte, oggi abbiamo guardato tante cose del Barça. Mi aspetto una partita dura. Giochiamo per vincere, la mia mentalità è vincerle tutte».
Cosa le ha chiesto il presidente? Ha già avuti contatti con ADL nei mesi scorsi? «Non mi ha mai contatto nessuno, ho parlato col Napoli solamente domenica. In passato nessuno. Il presidente non è contento della situazione. Mi ha chiesto di credere fermamente ai nostri obiettivi, andare avanti in Champions e arrivare a un posto che ci possa qualificare alla prossima Champions».
In questo momento di difficoltà cosa serve per vincere? «Come ho detto serve giocare con spensieratezza, avere la mente libera può aiutarci. Si fa questo mestiere per giocare partite come queste, dovremmo affrontarla al massimo del nostro potenziale e delle nostre forze. Giochiamo in casa, questo può darci un’ulteriore spinta»
Xavi ha detto che non firma per il pari. Lei? «Non firmo per il Napoli. Noi siamo il Napoli, siamo una squadra forte, giochiamo in casa, non accetto il pareggio prima di giocare. Se poi il Barcellona sarà così bravo da costringerci al pareggio, tanto di cappello».
Cosa può renderla soddisfatta domani? «Se faranno quello che chiedo per buona parte della partita, sarò felice. Mi faranno capire che credono alle mie idee che ho spiegato ma non abbiamo ancora messo in carica. La squadra se fa questo possiamo raggiungere un risultato importante. Ho chiesto ai giocatori di essere squadra nelle due fasi, mi basterebbe. Non accetto giocatori che non partecipano alla fase difensiva, che si sentono esonerati da questa fase tattica».
Come affronterà il Barcellona
Come giocherà? Ha visto molte partite del Barcellona? «A me piace il 4-3-3 ma non mi lego ai moduli, cerco di sfruttare le caratteristiche dei giocatori, terrò conto che la squadra è stata costruita in un certo modo. Ho visto ultimamente due partite del Barcellona, specialmente l’ultima di campionato. È difficile da affrontare, ha grandi giocatori, stimo tantissimo l’allenatore».
«È stata una grande fortuna avere Sarri e Spalletti che hanno caratteristiche diverse e questo ha fatto sì che io mi sia arricchito ancora di più. Con grandissima personalità, diversi nel lavoro sul campo. Spalletti è stato un anno intenso, l’ho osservato, studiato».
Ha sentito Sarri e Spalletti? «È avvenuto tutto così di fretta. A parte mia mamma e mio papà, un fratello e la mia compagna, la figlia, non ho sentito nessuno».
Lei da ct è abituato a dare un’identità alla squadra con pochi allenamenti. Ritiene di farlo anche col Napoli? «Se non succederà vuol dire che io ho fallito. Non riesco a sopportare che le mie squadre non siano ordinate, non acquisiscano una mentalità. Dobbiamo fare anche risultati oltre a trovare identità, questo ci può mettere più pressione. Devono pensare a quello che facciamo in allenamento, a divertirsi, se ci divertiamo con la testa libera sono convinto che possiamo fare bene».
In cosa è cambiato il Barcellona rispetto a due anni fa. «Il Barcellona non è cambiato tantissimo rispetto a due anni fa. Ha avuto un momento di difficoltà nel 2024, hanno subito un po’ più di gol però non cambia niente, hanno lo stesso allenatore, i soliti concetti».
Traoré «Traoré, abbiamo fatto allenamento prettamente tattico, ci conto su di lui ma non solo lui. I giocatori dovranno darmi indicazioni negli allenamenti, sceglierò in base agli allenamenti. È stato tanto tempo fermo, non è al 100%, non so se lo utilizzerò dall’inizio o a partita in corso».
Hamsik, è ancora possibile? «Volevo fortemente che venisse. Gestisce una Academy abbastanza importante, l’ha presa in mano lui e in così poco tempo non è riuscito a organizzarsi. Insieme a Maradona credo che sia tra i più amati a Naapoli. Collabora con la Nazionale slovacca e sono molto felice».
Mondiale per club? «Il presidente vuole migliorare la situazione attuale, non mi ha messo alcuna pressione. So cosa vuol dire per la società il quarto o il quinto posto o il Mondiale per club, il presidente è stato molto gentile, tranquillo, nessuna pressione».
«Sapevo di queste statistiche (Di Matteo subentrato che ha vinto la Champions con il Chelsea), non gli do tanto peso. Credo fortemente in questa squadra. È in grado di vincere tante partite. Ma dobbiamo volerlo».