Nell’istante in cui Osimhen è partito, dopo l’espuslione all’Olimpico, Kvara si è immalinconito e non ha trovato più la porta.
Contro il Verona Kvara è tornato finalmente, al gol, ma sopratutto a giocare come ce lo ricordavamo quando ha fatto la sua apparizione al Napoli e in questo campionato di Serie A. Il Corriere dello Sport parla di questa condizione dell’attaccante georgiano che sarebbe stato un po’ vedovo di Osimhen.
La malinconia di Kvara
“Cinquanta giorni di astinenza, le cosiddette sfumature d’azzurro, non passano inosservate e nell’istante in cui Osimhen è partito, dopo l’espuslione all’Olimpico, Kvara si è immalinconito e non ha trovato più la porta: c’entra niente la polemica a distanza tra Sua Maestà, il capocannoniere della passata stagione, e il manager dell’MVP di un anno ricco di magie e dello scudetto. È il destino che talvolta sa essere cinico e baro o anche no, semplicemente realista. Kvara senza Osi (e Osi senza Kvara) si sente isolato, quasi ignorato, forse soffocato dalle attenzioni dei difensori altrui, ha bisogno d’aria”
Nella partita contro il Verona, Kvara “ha preso il Napoli, se lo è caricato sul tiraggio e gli ha restituito vita e speranza” in una gara che sembrava oramai compromessa.
È la partita di Kvaratskhelia, fai attenzione. È stato il georgiano il calciatore che ha deciso Napoli-Verona e ha evitato un’altra settimana di passione all’ambiente. Un tiro alla Kvara dal limite dell’area di rigore al minuto 88.Vittoria meritata ma sofferta visto che al 72esimo la squadra di Baroni era andata in vantaggio con Coppola. Non è il caso di fare gli schizzinosi da qui alla fine della stagione. Rivangare il passato è un esercizio tanto inutile quanto masochistico. Il Napoli ha assoluto bisogno di vincere le partite per rimontare posizioni e sperare di agganciare il quarto posto. Va segnalato nel primo tempo, sullo 0-0, rigore netto negato al georgiano.