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Kim, De Laurentiis: «Abbiamo incassato 42 milioni netti, non 57»

«Giuntoli è stato un separato in casa, per mesi mi diceva “voglio andare alla Juve”, “voglio andare alla Juve”»

Kim, De Laurentiis: «Abbiamo incassato 42 milioni netti, non 57»
Db Napoli 07/04/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Fiorentina / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Min Jae Kim

De Laurentiis parla di Kim e della mancanza di un centrale di peso visto che si sapeva da mesi che sarebbe andato via.

«Per Kim abbiamo incassato 42 milioni netti, non 57. Giuntoli è stato un separato in casa, per mesi mi diceva “voglio andare alla Juve”, “voglio andare alla Juve”. Kim è stato preso durante l’estate. che faccio, a gennaio mese in cui non si trovano difensori centrali, cerchiamo un difensore? Kim è destro, giocava mal volentieri a sinistra. Lo aveva accettato mal volentieri. Non è facile cercare difensori centrali. Certo che li devo cercare, non è una cosa semplice, Micheli già si sta dando da fare da morire».

Qui invece ha risposto su Zielinski.

Gli chiedono dell’esclusione di Zielinski dalle liste Champions.

«Il rendimento delle partite di Piotr com’è stato? Uno che d’estate mi dice di voler restare e poi ti spacchi e giochi bene poi si mette in mezzo il tuo procuratore, uno può anche pensare “se questo ha paura di infortunarsi”, perché devo avere uno con il dubbio sul suo impegno? Io non ce l’ho con Zielinski, ce l’ho col suo procuratore. Già guadagni più di tutti, ti offro un rinnovo. Traorè ha un riscatto della madonna, se non lo faccio giocare come faccio a capire se riscattarlo. Prendiamo Demme, quando ha dovuto giocare lui è stato un signore, disponibile».

De Laurentiis su Zielinski ha detto la menzogna del secolo (Corsport)

Su Zielinski De Laurentiis ha detto la menzogna del secolo. Lo scrive il Corriere dello sport con Antonio Giordano nell’articolo di presentazione della conferenza stampa che De Laurentiis terrà stamattina alle 11.30 a Castel Volturno.

Mentre il Mondo s’interroga sugli effetti del cambiamento climatico, e mica soltanto su quello, Napoli si scioglie emotivamente dinnanzi alla prospettiva di un “one man show” che manco quell’autentico fenomeno di Fiorello, perché De Laurentiis – piaccia o meno – non delude mai: è pirotecnico, fantasioso, ironico, ahilui anche dialetticamente eccessivo (e questo è un eufemismo), calcisticamente “blasfemo” sino a saccheggiare il Devoto Oli per aggrapparsi ad un verbo – sperimentare – che l’aiuti a nascondere la più limpida menzogna del secolo in corso.

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