Conte resta il nome che può mettere d’accordo tutti ma si tratta di un allenatore costoso e difficilmente accetterebbe l’uscita di uno tra Maignan, Hernandez e Leao
Ibrahimovic, dirigente di RedBird sulla carta e del Milan nella pratica, ha scelto il successore di Pioli. Sarà Antonio Conte, ex Juve, Inter, Chelsea e Tottenham. A stuzzicare il tecnico salentino è l’idea di vincere lo scudetto con le tre grandi squadre italiane. Lo ha conquistato con Juve e Inter, manca solo il Milan. Ibra ha dato un accelerata alla trattativa, forte di una leadership riconosciuta anche all’interno dello staff dirigenziale. A scriverlo è Repubblica.
Ibrahimovic su Conte: trattativa ben avviata
“Ma l’obiettivo del Milan per la panchina del 2024/25 è sempre più scoperto: Antonio Conte. L’accelerata per riportarlo in Serie A, dopo l’addio al Tottenham nel marzo 2023 e il successivo sabbatico, l’avrebbe impressa Ibrahimovic, nella sua veste sempre più consolidata di consulente e partner in RedBird dell’azionista di maggioranza Cardinale. Ibra è il più ascoltato nello staff del manager statunitense ed è forte di un rapporto consolidato con Conte, giudicato l’uomo ideale per vincere e stuzzicato certamente dall’idea dello scudetto con tre grandi club diversi”.
Il quotidiano precisa però che Conte è un tecnico molto esigente, sia sul lato economico che sul lato tecnico. Infatti “si tratta di un allenatore costoso (non meno di 6 milioni di euro netti l’anno) sia perché è da sempre esigente sul mercato: difficilmente accetterebbe l’uscita di uno del trio di stelle della squadra (Maignan-Hernandez-Leao), che però garantirebbero plusvalenze al Milan americano, sensibile all’argomento, come testimonia l’affare Tonali”.
Lo spettro del nuovo socio sul piano di Ibrahimovic
L’affare Tonali ha reso chiaro a tutti il piano strategico di RedBird che punta molto sul player trading per fare cassa e permettere al brand “Milan” di crescere a livello internazionale. Tuttavia, sullo sfondo c’è lo spettro di un nuovo socio nel club. L’eventuale ingresso di partner mediorientali o americani nel club potrebbe cambiari i piani sulla panchina rossonera:
“Il tutto con lo sfondo dell’eventuale ingresso nel Milan di un socio mediorientale o americano, che avrebbe in quel caso voce in capitolo sul tema panchina. Conte resta il nome che può mettere d’accordo tutti i dirigenti, attuali e futuri”.