A The Athletic: «Il calcio non è cambiato, il City concede pochi gol. Chi vince 4-3, non vince titoli. All’Inter non spesero un euro».
Il tecnico del Celta Vigo ed ex Napoli Rafa Benitez ha rilasciato un’intervista al The Athletic. Nella sua carriera fino ad ora ha vinto 13 trofei con sei club in tre paesi.
La situazione del Celta sembra simile a quando sei arrivato all’Everton o al Newcastle…
«Abbiamo lavorato duramente e cercato di fare il meglio per il club in una situazione molto limitata. I tifosi lo hanno apprezzato. Auguro tutto il meglio al Newcastle e Eddie Howe. Abbiamo avuto un ottimo rapporto e guardo ancora le loro partite. Ora sono in una situazione ideale per continuare a crescere e migliorare».
Xabi Alonso e De Zerbi sono stati elogiati per nuovi, moderni approcci tattici, facendo cose diverse mai viste prima. Il calcio è cambiato davvero così tanto?
«Il calcio di oggi è ancora abbastanza simile a prima. Sui social o i quotidiani puoi vendere l’idea che attaccare ora sia la cosa fondamentale, ma le squadre che vincono sono ancora quelle con equilibrio. Le squadre che vincono le partite 4 a 3 raramente hanno consistenza e vincono titoli. Attaccare bene e difendere bene ti dà sempre le migliori possibilità. Il Manchester City segna molti gol, ma ne concede anche pochissimi».
A Newcastle, sembrava che tu prendessi le parti dei tifosi, anche a Liverpool…
Benitez: «I tifosi ti vedono come il loro portabandiera, ma non cerchi conflitti o scontri. Un allenatore vuole investire per migliorare la squadra, come fanno i tifosi, ma il professionista e il personale sono due cose diverse. Come a Liverpool. Non ho mai combattuto con i proprietari, quello che volevo era che la squadra fosse migliorata.»
C’è qualcosa nella tua carriera che cambieresti o faresti diversamente?
«Sicuro. Ho lasciato il Liverpool perché c’era una situazione difficile con Hicks e Gillett. Forse avrei potuto rimanere e cercare di risolvere le cose, ma in quel momento ho dovuto prendere una decisione. E poi sono andato in una squadra come l’Inter che non ha speso nemmeno un euro dopo aver vinto il triplete, con calciatori veterani. Questo condiziona quello che fai dopo. Ma in generale, quando prendi decisioni, sei entusiasta di quello che stai facendo, convinto che andrà bene. Spesso nel calcio, ciò che le persone ti dicono e ciò che fanno dopo non sono correlate».
Ora hai 63 anni, con questo progetto in corso al Celta, quali ambizioni o sfide ti sono rimaste?
Benitez: «Primo, fare un buon lavoro qui in modo che il Celta possa crescere e guadagnare stabilità, non soffrire ogni anno. Questo sarebbe l’obiettivo. Poi, per il futuro, forse la gestione di una Nazionale, la possibilità di essere a una Coppa del Mondo o Campionato europeo».