ilNapolista

Xavi: «A volte manca positività, ma bisogna ricordarsi che giochiamo con ragazzi di 16, 17 e 18 anni»

In conferenza: «I giovani sbagliano molto, ma non li critico, anzi li comprendo. Stiamo costruendo un percorso. Lotteremo per i tre titoli rimasti».

Xavi: «A volte manca positività, ma bisogna ricordarsi che giochiamo con ragazzi di 16, 17 e 18 anni»
Barcelona's Spanish coach Xavi gestures during the UEFA Champions League Group H football match between Royal Antwerp FC and FC Barcelona at the Bosuilstadion in Antwerp, on December 13, 2023. (Photo by JOHN THYS / AFP)

Il tecnico del Barcellona Xavi ha parlato in conferenza stampa in vista del match di domani contro il Betis.

«Abbiamo una trasferta difficile. Non perdono in casa da molto tempo. Abbiamo una differenza punti importante con il Girona e il Real Madrid ma pensiamo che sia recuperabile e dipende tutto da noi. Il Betis gioca bene, ma ti permettono anche di giocare. È lo scenario migliore per vedere un buon Barça».

Sui reparti:

«Nella linea difensiva siamo molto bravi. In generale siamo eccellenti in termini di strategia. Sull’ultimo passaggio, sappiamo bene come muoverci, ma ci sono calciatori molto giovani. Mi dispero magari perché vedo un passaggio che non mi piace. Non è una critica, li comprendo e sono empatico con loro».

Le prossime partite:

«Passo dopo passo. Prima domani dobbiamo pensare al Betis e tornare in corsa in Liga».

Liga o Coppa del Re?

Xavi: «Non possiamo sottovalutare nessuna delle due. Lotteremo per i tre titoli che ci sono rimasti. Sono motivato, eccitato».

Rotazioni:

«Probabilmente avremo bisogno di rotazioni, c’è stanchezza. Giochiamo ogni tre giorni».

Pressioni:

«L’anno scorso eravamo a 9 punti di vantaggio sul Real, poi ci hanno raggiunti e abbiamo rischiato di perdere la Liga. Siamo ottimisti».

Su Ferran Torres:

«Posso dire che incarna ciò che è un calciatore forte. Qui giorno per giorno rischi che ti fanno sentire non abbastanza. Ho parlato con Ferran in estate e ho pensato che sarebbe cambiato.  Incarna ciò che un calciatore del Barça dovrebbe essere».

Sulla squadra:

«Spesso c’è una mancanza di positività. Stiamo giocando con ragazzi di 16,17 e 18 anni. Ecco perché dico che stiamo costruendo un percorso. Fallire sarebbe non provarci».

Sugli infortuni:

«Non è una preoccupazione. Sono più preoccupato sul miglioramento gioco. Gli infortuni fanno parte del gioco e del calcio».

ilnapolista © riproduzione riservata