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Sinner freudianamente uccide il padre Djokovic: cambio della guardia in Australia

Vince in quattro set dopo averlo schiantato nei primi due. Novak non è più il padre padrone del tennis mondiale. Sinner alla prima finale Slam

Sinner freudianamente uccide il padre Djokovic: cambio della guardia in Australia
Italy's Jannik Sinner reacts on a point against Serbia's Novak Djokovic during their men's singles semi-final match on day 13 of the Australian Open tennis tournament in Melbourne on January 26, 2024. (Photo by Martin KEEP / AFP) / -- IMAGE RESTRICTED TO EDITORIAL USE - STRICTLY NO COMMERCIAL USE --

Sinner freudianamente uccide il padre Djokovic: cambio della guardia in Australia.

Jannik Sinner ha schiantato Novak Djokovic nella semifinale degli Australian Open: 61 62 67 63 il punteggio finale in una partita czhe non ha avuto storia e che ha rappresentato il cambio della guardia nel tennis. Era la prova del nove dopo la vittoria in Coppa Davis dopo avergli annullato tre match point. E Sinner non l’ha fallita. Non ha avuto alcun timore reverenziale, anzi. Ha preso a pallate il serbo che nei primi due set ha potuto fare solo da comparsa tra lo sbigottimento dei suoi tifosi. Sinner è alla sua prima finale in un torneo dello Slam e ci arriva da favorito anche se dall’altra parte dovesse esserci Medvedev (che affronterà Zverev).

Non solo ma Jannik ha avuto anche la forza di reagire al terzo set perduto al tie-break dopo aver fallito un match-point. A quel punto in tanti – se non tutti – credevano di dover rivedere un film conosciuto a memoria. E invece le cose sono cambiate. Djokovic ha perso il proprio servizio da 40-0. Sinner nell’ultimo game ha ovviamente subito l’emozione, ha commesso doppio fallo. Ma poi il cambio della guardia è avvenuto. Ha chiuso con un dritto lungolinea vincente.

Sinner ha confermato una solidità tecnico-tattica-mentale che non ha lasciato scampo al numero uno del mondo che è stato letteralmente preso a pallate.

Prima finale Slam per Sinner. E prima finale per un italiano agli Australian Open.

Aveva ragione Emilio Sanchez che dava Sinner favorito (L’Equipe)

Ieri il quotidiano francese ha contattato diversi esperti del settore per confermare o smentire la tesi. L’ex allenatore di Serena Williams, Patrick Mouratoglou, è d’accordo con l’Equipe:

«Ho scoperto che il gioco di volo di Djokovic era carente rispetto al resto del suo gioco. Ma l’anno scorso mi ha stupito: ha fatto la differenza nelle partite fondamentali. In particolare nel serve & volley, anche con la seconda palla, contro Alcaraz, a Cincinnati. Ha una forza mentale unica, è sufficiente vedere la sua concentrazione dall’inizio degli Australian Open per capire che il numero 1 del mondo ha fame come il primo giorno».

E ancora: «Lo vedo vincere per altri tre anni. Si fermerà solo se si infortuna o se il talento di qualcuno esplode improvvisamente. Ma per il momento nessuno lo impensierisce».

Jannik l’ostacolo maggiore per Djokovic

L’Equipe ricorda come Sinner è arrivato in semifinale. L’italiano non ha perso nemmeno un set. Nonostante qualche problemino accusato contro Rublev. L’allenatore di Daniil Medvedev sottolinea come in questa fase del torneo, «tutti i giocatori soffrono. Quella che stiamo vivendo in questo momento è la Parigi-Dakar. Ti fai male da una parte, guarisci in fretta, ti arrangi in una situazione difficile». Anche Djokovic ha accusato qualche problemino. Ma il serbo trova sempre la soluzione vincente, soprattutto nei momenti più importanti.

«Djokovic cerca sempre di migliorarsi», ammira Marc Rosset, ex top 10. «Trovo che il suo servizio sia sempre più efficace sui punti importanti, sa essere più aggressivo quando necessario. È mostruoso. Pensa a tutti i piccoli dettagli, è completamente concentrato, come devono essere i ragazzi che vincono così tanti tornei del Grande Slam».

Il limite del tennista numero uno al mondo?

«Lo darà il suo corpo. Dobbiamo parlare del suo corpo a 36 anni. Se ha un piccolo problema tecnico, sarà più complicato. Non penso che Djokovic stia giocando un tennis migliore rispetto a due anni fa. Penso solo che cinque, sei anni fa, gente come Nadal e Federer giocavano dal 1 gennaio al 31 dicembre in modo costante. Djokovic oggi non ha più loro davanti a sé. I giovani giocano molto bene. Ma Sinner gioca bene tutto l’anno? No. Il suo livello di tennis è costante ogni giorno? No. Alcaraz ha disputato una stagione dal 1 gennaio al 31 dicembre giocando allo stesso livello in ogni partita? No».

Emilio Sanchez

L’unico fra gli interpellati dall’Equipe che crede in Sinner è Emilio Sanchez (58 anni, 7° al mondo nel 1990).

«Jannik ha avuto un 2023 in cui è andato sempre più rafforzandosi. È in fiducia, ci crede, grazie alle vittorie su Novak alla fine dello scorso anno. Ha controllato meglio i momenti emotivi e ha trovato una gestione interna più adeguata. Il che lo pone in cima alla lista dei favoriti per il titolo, nonostante non abbia mai vinto un titolo dello Slam».

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