A Repubblica: «Da piccolo non tifavo il più forte ma quello che mi faceva pensare. Ora nel nuoto italiano abbiamo più punte di diamante».
Il nuotatore Gregorio Paltrinieri ha rilasciato un’intervista a Repubblica sul suo percorso professionale in vista delle Olimpiadi di Parigi.
A quali e quante medaglie punta a Parigi?
«Difficile da dire adesso. Spero di essere ancora competitivo su tutte e tre le distanze».
La 10 km sarà nella Senna…
«Un palcoscenico scintillante. Ci ho già nuotato, ma in un altro punto. E’ un fiume molto largo, imponente. E anche se l’acqua è sporca, preferisco nuotare in un’atmosfera elettrica al centro di Parigi, piuttosto che un bacino anonimo. Anche se non è l’ideale gareggiare dove i russi non vanno e se vanno non partecipano gli ucraini. Lo sport dovrebbe unire».
Basta al Greg onnivoro?
«Quando nuoto 16 km al giorno per svariate settimane arrivo a livelli di stress da cui iniziano i guai fisici. Anche se la mia indole mi porta sempre a fare di più, non reggo i regimi di un tempo. Il mio corpo si è stancato e usurato tanto. Devo fare delle scelte».
Tanti grandi nello sport italiano
«Da piccolo non tifavo il più forte ma quello che diceva cose che mi facevano pensare. Tra i grandi amavo Tomba. Gli sportivi possono trasmettere valori. Con Gimbo ci sentiamo spesso, Sofi e io siamo simili, le pressioni ci danno una spinta in più. Sinner non lo conosco ma mi piace moltissimo. Mai dovremmo sentirci invincibili quando vinciamo e mai finiti quando qualcosa va male».
La Nazionale azzurra cosa può fare alle Olimpiadi?
Paltrinieri: «A differenza del passato abbiamo più punte di diamante e un valore medio più alto. Prima si parlava solo di Federica [Pellegrini], di me e di Detti per le medaglie. Ora c’è un Ceccon fortissimo, ci sono Martinenghi, Pilato, Burdisso, Quadarella. Tanti a giocarsela».
Paltrinieri valuta l’addio
Giocherà ancora dopo Parigi?
«Ancora non ho deciso, ci sarà tempo per farlo. Avrò 30 anni alle Olimpiadi. Ho sempre pensato che per come sono cresciuto, trovarmi a dover solo partecipare mi starebbe stretta. Mi piace più competere per la vittoria che nuotare. Quello che mi tiene attaccato a questo sport è poter vincere. Farò le mie riflessioni vedendo come andrà a Parigi».