La quota Champions non è mai stata così bassa. Gli xG di Lazio-Napoli sono stati poco più di mezzo in totale: 0,41 per la Lazio, 0,17 per il Napoli.
Napoli e Lazio non giocano: altro che corsa Champions, è una camminata lenta. A scriverlo è Libero.
La quota Champions non è mai stata così bassa. Ora è di 65 punti per la quarta in classifica, un bottino che in altri tempi sarebbe valso al massimo l’Europa League. Più che una corsa, è una camminata lenta. Non vincono mai tutte insieme, quasi sempre ne vince solo una, due al massimo. In questo caso, in attesa della Roma, è l’Atalanta a ottenere i tre punti. Vanno così piano che bastano un paio di successi per ritrovarsi alla guida dell’affollato vagone di pretendenti che non meritano di essere tali. Mediocrità e pigrizia.
Uno 0-0 figlio della mediocrità
La proiezione – ricorda Savelli – è 65, per avere a una media punti così bassa per la Champions bisogna tornare al 2011-12.
Si prenda Lazio-Napoli, sfida tra due squadre che in teoria hanno giocatori scelti per predicare bel calcio e in pratica non giocano. I cosiddetti xG di questa partita, i gol attesi secondo la quantità e la posizione dei tiri, sono poco più di mezzo in totale: 0,41 per la Lazio, 0,17 per il Napoli.
Nessuna delle due si è avvicinata ad una segnatura con un’azione corale, quella a cui in teoria è votata la formazione di Sarri e quella ereditata da Spalletti. L’unico sussulto è stato la rovesciata di Castellanos, una prodezza dal nulla, da calcetto del giovedì, per una rete poi annullata per fuorigioco. Non è stato uno di quegli zero-a-zero perfetti figli di due forze che si scontrano e si annullano: non si è scontrato nulla, non ci sono state forze in campo ma una crescente rinuncia al tentativo di vincere la partita per paura di perderla.
Napoli, la conferenza di Mazzarri
Il tecnico del Napoli, Walter Mazzarri, è intervenuto conferenza stampa al termine della sfida contro la Lazio.
C’è da essere fiduciosi.
«Sono contento perché ho visto una squadra equilibrata, con la S maiuscola, quando perde la palla cerca di recuperala subito, possesso palla superiore a quello della Lazio di Sarri, è tanta roba, abbiamo cambiato da poco sistema di gioco. Contento per i ragazzi come Demme che ha fatto una grande gara, serietà, spirito di squadra. Prima la squadra era sfilacciata, si allungava, si poteva fare qualche palla gol in più, abbiamo provato ad andare in verticale, loro sono più veloci. Sono contento per la prova di squadra».
Palle gol, come averne qualcuna in più? Cosa manca?
«Si è accorto che Raspa era solo perché in questo momento c’è Osimhen, non c’è Kvara, calciatori che hanno nel dna l’attacco alla profondità. la Lazio è una squadra molto forte, secondi lo scorso anno. Bisogna migliorare qualcosa, ritrovata compattezza di squadra. Quando sono arrivato, un po’ sì e un po’ no».
Lazio e Napoli oggi come mai bassi in classifica
«Sono arrivato dopo, quando vinci inaspettatamente, non è semplice ripetersi quando vinci dopo tantissimo tempo, sono successe tante cose, tanti giocatori che sono andati via, tanti giocatori infortunati».
Che Napoli esce da questa serata?
«Ritroviamo un bel Napoli, è vero che quando sono arrivato abbiamo incontrato tutte corazzate ma eravamo meno squadra. Oggi reparti corti, stretti. Ci è mancata qualche palla gol in più».
Ngonge impatto positivo, poteva entrare prima?
«Io ho avuto una bella sensazione, è arrivato in settimana, giocava in una squadra che non lotta per il vertice, è un punto interrogativo, l’ho visto tre allenamenti e mezzo, quattro. se continua così, avrà un impiego superiore».