Supercoppa, Fiorentina battuta 3-0. Mazzarri finalmente gioca come sa e dimostra che difendersi non è reato. Doppietta di Zerbin
Mazzarri si ribella al dogma del 4-3-3, schiera il Napoli col 5-4-1 e vince in contropiede
Segnatevi questa data: 18 gennaio 2024. Un giorno rivoluzionario per la storia del Calcio Napoli. È crollato l’ottuso dogma del 4-3-3. Ci voleva la Supercoppa italiana, una situazione di parziale emergenza e soprattutto una perdurante serie negativa nonostante l’ultima vittoria contro la Salernitana. Dopo aver assecondato le linee guida presidenziali, Mazzarri ha finalmente deciso che due mesi potevano bastare. Che era giunto il momento di ribellarsi. E di abiurare. Vade retro 4-3-3. È finalmente tornato a far giocare la squadra nell’unico modo che conosce (non ce ne voglia). E ha finito col vincere 3-0, con il primo gol al 22esimo, in contropiede, e il secondo e il terzo nel finale: all’85esimo e all’86esimo, sempre con Zerbin entrato nel finale. Doppietta per lui. Una serata di gioia ma anche uno spartiacque.
Mazzarri fa una partita alla Mourinho
Difesa a tre, ma è più corretto dire a cinque. Due centrocampisti centrali: Lobotka e Cajuste (hanno giocato bene, anche lo svedese) e poi i tre d’attacco. In realtà abbiamo visto un sano 5-4-1 difensivo, diremmo mourinhiano se non fossimo in piena polemica sull’opportunità di portare a Napoli José. Simeone a fare la punta centrale. Non pago, il Napoli di Mazzarri ha rotto qualsiasi indugio e in barba all’ideologia imperante ha addirittura segnato in contropiede e con tre tocchi. Roba da Inquisizione. Da rogo in pubblica piazza. Da chiedere l’annullamento del gol. E dopo essere andati in vantaggio, il buon Walter ha piazzato l’autobus azzurro davanti alla porta di Gollini. Abbiamo anche lasciato il possesso palla a Italiano ai suoi (40 a 60). E nel finale Walter ha anche fatto entrare Ostigard al posto di Mario Rui giustamente considerato troppo offensivo. Abbiamo anche visto Lindstrom in campo al 72esimo (al posto di Politano). Al Napolista ci siamo commossi: troppe emozioni. Quasi da chiamare il cardiologo.
Come spesso accade, dopo un immobilismo di mesi, è successo tutto in una sera. In poche ore, è crollato il castello ideologico che resisteva dai tempi di Sarri. A Napoli sembrava che non si potesse giocare in altro modo che col 4-3-3. Roba che solo a Barcellona. La ribellione è avvenuta a Riad in uno stadio semivuoto (ma i soldini li hanno dati gli arabi, il botteghino è vintage).
Il rigore figlio di regole che ricordano il basket anni Ottanta
Il Napoli ha battuto la Fiorentina di Italiano con una di quelle partite difensive che da queste partite non si vedeva da un bel po’. Difesa, che bella parola. Va dato atto a Mazzarri di aver avuto coraggio. E di aver organizzato bene la squadra. Simeone ha confermato di essere un calciatore di sicuro affidamento, ha segnato un gran bel gol: in diagonale sul palo lungo, imprendibile. Il Napoli ha subito ma la Fiorentina raramente è stata pericolosa. Una volta nel primo tempo col rigore sbagliato da Ikone. Uno di quei rigori contemporanei, che nessuno vede ma il tocco c’è e anche se è impercettibile pare che il rigore si debba comunque fischiare. Il calcio ormai è diventato come il basket anni Ottanta. Poi, dopo un’inutile supremazia viola, nel finale il Napoli ha segnato gli altri due gol.
Concludendo. Il Napoli ha battuto la Fiorentina, ha vinto la seconda partita consecutiva e lunedì sera si giocherà la Supercoppa contro la vincente tra Inter e Lazio. Ma, soprattutto, Mazzarri ha spalancato le porte di una nuova era calcistica nel Calcio Napoli. Ha giocato e vinto senza 4-3-3, senza possesso palla e in contropiede. È più o meno l’equivalente del superamento delle Colonne d’Ercole.