A Libero spiega: «Sono stati condizionati anche da cose non vere che sono state scritte sui giornali, ma un allenatore o viene esonerato o se ne va»
Libero scrive oggi dello strano mistero di Osimhen. Libero oggi ha intervistato Roberto Mancini per ricordare Gianluca Vialli morto un anno fa. I due sono stati inseparabili, prima in campo alla Sampdoria e poi in panchina quando Mancini lo ha voluto con sé.
Mancini spiega di sentire tanto la sua mancanza, ogni giorno. La. mancanza di poterci parlare e confrontarsi. Del resto in quest’ultimo anno ne sono successi di cambiamenti e ci sono stati momenti in cui l’assenza di Vialli si è fatta sentire di più
«Può immaginare quale! Quando ho preso la decisione di lasciare la Nazionale italiana e di accettare la proposta di allenare quella saudita. Sarei stato curioso di sapere quale sarebbe stata la sua reazione, il suo pensiero, il suo consiglio»
Cosa avrebbe chiesto a Luca?
«Bomber cosa devo fare? qui la situazione si sta un po’ ingarbugliando, non è più come prima, mi si è presentata questa possibilità, devo fare un cambio di vita professionale importante. Cosa ne pensi? Vado o non vado, o meglio, andiamo o no?»
Secondo lei cosa avrebbe risposto?
«Roby, pensiamoci un attimo per bene, perché comunque cambi totalmente la tua vita, è un calcio diverso, una situazione diversa. Rifletti»
Avrebbe portato Vialli con sé in Arabia?
«Assolutamente sì, senza alcun ombra di dubbio. Se avessimo deciso insieme di fare questa esperienza, lui sarebbe stato accanto a me»
Molti tifosi non hanno compreso la sua decisione di laniare la Nazionale
«Posso comprendere la reazione dei tifosi, che possono non aver capito e accettato la mia scelta, condizionati anche da cose non vere che sono state scritte sui giornali. Questo è quello che maggiormente mi è dispiaciuto. Stiamo però parlando di vita professionale e quando si fanno delle scelte vanno accettate. Per me questo è un lavoro, ne va della mia vita. Quante volte un allenatore viene esonerato dopo che ha fatto un grande lavoro e nessuno ne parla? Noi allenatori possiamo essere esonerati o possiamo andare via. È la normalità»