«Se incontrassi questi razzisti cosa gli direi? In questo momento non voglio incontrare nessuno. Servono gesti forti»
La lectio antirazzista di Maignan: «Io me ne vado. Incontrare i razzisti? Non voglio incontrare nessuno»
Le dichiarazioni rilasciate ieri sera da Maignan al termine di Udinese-Milan 2-3, riportate dal Corriere della Sera.
Maignan: «Sono persone ignoranti, ma non sono tutti»
«Io me ne vado». E se ne va davvero. La ribellione di Maignan parte dal prato gelato di Udine e fa il giro del mondo. Una presa di posizione forte, rabbiosa, coraggiosa, senza mezze misure. «Non si può giocare a calcio in queste condizioni — spiegherà poi il portiere alle tv —. Bisogna rimarcare cosa sta succedendo nelle curve. Sono persone ignoranti, ma non sono tutti. Sono pochi, ma questo non deve succedere. Gioco con compagni amici, mi hanno fatto coraggio. All’intervallo ci siamo detti: torniamo in campo e vinciamo. Noi giocatori possiamo reagire solo così. Chi deve prendere decisioni molto forti è la Procura. Sentono le nostre parole e non succede mai niente. Se incontrassi questi razzisti cosa gli direi? In questo momento non voglio incontrare nessuno. Servono gesti forti».
Razzismo, le parole di Infantino dopo Udine
Insulti e cori razzisti a Maignan, Infantino: «sconfitta a tavolino per le squadre di chi si comporta così».
Il presidente della Fifa Gianni Infantino condanna quanto successo in Udinese-Milan di questa sera, con Maignan vittima di reiterati e continui insulti razzisti da parte dei tifosi di casa presenti nella curva alle sue spalle.
Questo il comunicato di Infantino: “Gli eventi di sabato a Udine e Sheffield sono assolutamente ripugnanti e del tutto inaccettabili. Non c’è posto per il razzismo né per altre forme di discriminazione, nel calcio così come nella società. I giocatori interessati da quanto accaduto sabato hanno il mio pieno supporto. È necessario che tutte le parti interessate agiscano, a partire dall’istruzione nelle scuole, affinché le future generazioni comprendano che questo non è parte del calcio né della società.
Oltre alla procedura a tre fasi (sospensione della partita, seconda interruzione della partita, partita annullata), va comminata la sconfitta a tavolino per le squadre i cui tifosi si siano resi protagonisti di atti di natura razzista – provocando così l’annullamento della partita -, cosi come vanno attuati divieti di accesso agli stadi di tutto il mondo e portate avanti accuse penali nei confronti di chi compie atti razzisti.
La Fifa e il mondo del calcio mostrano piena solidarietà alle vittime di razzismo e di ogni altra forma di discriminazione. Una volta per tutte: no al razzismo! No ad ogni forma di discriminazione!”