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Lazio e Napoli non avrebbero segnato nemmeno dopo sette ore (Repubblica)

Squadre irriconoscibili rispetto alla scorsa stagione quando arrivarono prima e seconda. Napoli: zero tiri in porta e Raspadori difensore

Lazio e Napoli non avrebbero segnato nemmeno dopo sette ore (Repubblica)
Roma 28/01/2024 - campionato di calcio serie A / Lazio-Napoli / foto Image Sport nella foto: Leo Ostigard

Lazio e Napoli non avrebbero segnato nemmeno dopo sette ore. Lo scrive Repubblica nella cronaca della partita.

Una partita così, se mancano il coraggio nel piano tattico e gli uomini più abili nell’uno contro uno (Kvara e Zaccagni), non la sblocchi neanche se giochi 7 ore. Poteva servire un calcio piazzato, ma Zielinski ha tirato fuori una punizione da posizione intrigante e Luis Alberto non ha creato insidie dalla bandierina.

Spettacolo pessimo, da sbadigli

Tra le due delusioni della prima parte del campionato, preoccupate più di non perdere che di vincere, è finita con uno 0-0 apparso quasi subito inevitabile. Irriconoscibili, il Napoli e la Lazio, rispetto alla scorsa stagione, quando gli azzurri conquistarono lo scudetto e i biancocelesti il secondo posto. D’altronde della formazione titolare di Spalletti, solo 5 — sei se si considera Politano, che si alternava con Lozano — hanno iniziato la partita ieri all’Olimpico. Insomma lo spettacolo è stato pessimo, da sbadigli, Mazzarri però aveva l’attenuante delle nove assenze, di cui tre molto pesanti: Osimhen, Kvara e Anguissa. Da qui il prudentissimo 5-3-1-1 costruito per evitare di perdere altro terreno da una diretta concorrente per la Champions. Missione compiuta, per carità, ma chi era abituato ad ammirare il Napoli di Spalletti non può ritenersi appagato dal nulla dell’Olimpico in fase offensiva: zero tiri in porta e Raspadori costretto a inventarsi primo difensore.

Napoli e Lazio non giocano: altro che corsa Champions, è una camminata lenta (Libero)

La quota Champions non è mai stata così bassa. Ora è di 65 punti per la quarta in classifica, un bottino che in altri tempi sarebbe valso al massimo l’Europa League. Più che una corsa, è una camminata lenta. Non vincono mai tutte insieme, quasi sempre ne vince solo una, due al massimo. In questo caso, in attesa della Roma, è l’Atalanta a ottenere i tre punti. Vanno così piano che bastano un paio di successi per ritrovarsi alla guida dell’affollato vagone di pretendenti che non meritano di essere tali. Mediocrità e pigrizia.

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