Il procuratore capo di Napoli a Kiss Kiss Napoli: «Li ho rifiutati perché ho i soldi per comprarmeli e poi me li ha offerti perché sono il procuratore»
Nicola Gratteri, magistrato e Procuratore Capo di Napoli, ha rilasciato una lunga intervista esclusiva a Radio Goal, in diretta su Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco un breve estratto.
«I miei primi 100 giorni a Napoli? Li ho dedicati all’ufficio, entro la mattina ed esco la sera per cercare di capire i colleghi, la Polizia Giudiziaria e per fare quelle modifiche, dopo aver ascoltato gli interlocurtori, per velocizzare il lavoro di questa Procura. A Napoli ci sono tra i migliori investigatori d’Italia, i magistrati sono di alto livello, ma credo serva più sinergia e serva più velocità d’interazione tra Polizia Giudiziaria e i magistrati. Calcioscommesse? Le mafie sono presenti dove c’è denaro da gestire, il calciosommesse è potere oltre che denaro. C’è l’isola di Malta che è il maggior centro di gestione dei flussi di denaro, c’è un’altissima concentrazione perché la legislazione è favorevole. Quella sede consente alle mafie di avere formalmente delle sedi societarie dove si consentono scommesse on line da tutto il mondo e quindi si possono fare profitti e riciclaggio con flussi proveniente dal calcio».
«In Calabria ho cercato di dare fiducia e speranza ai calabresi. Della mia terra mi porto dentro tante sensazioni positive: l’aver dato la speranza, aver tolto il tarlo della rassegnazione. Il mio auspicio è quello di ottenere risultati anche a Napoli, per poter rendere più vivibili i territori campani».
«L’invito di De Laurentiis allo stadio? Mi hanno detto che erano arrivati dei biglietti per la partita del Napoli, non ci sono mai entrato in uno stadio e quindi li ho restituiti anche perché i magistrati guadagnano bene e possono comprarselo il biglietto, così come al teatro. Mi ha mandato i biglietti perché sono il Procuratore di Napoli, ma se fossi stato un operatore ecologico non me li avrebbe spediti», ha riferito il magistrato.
L’intervista di Gratteri dello scorso 19 ottobre
Domani a mezzogiorno Nicola Gratteri, 65 anni, presta giuramento al Tribunale di Napoli e si insedia a capo della Procura più grande d’Italia, con nove aggiunti e 102 sostituti. Lo scrive il Corriere della Sera che lo intervista.
Cosa vuol dire vivere sotto scorta? Ormai sono quasi 35 anni, dall’aprile del 1989.
«È pesante. Ci sono giorni in cui si soffre di più, viene la sindrome da soffocamento a non poter fare una passeggiata da soli, non poter andare in bicicletta, non uscire in moto. Penso di non fare un bagno al mare da 25 anni».
Quante persone la proteggono?
Gratteri: «Otto-dieci fisse: di più non è possibile. A questi si aggiungono quelli che quando mi sposto fanno i controlli, le bonifiche, portano i cani per sentire l’esplosivo. È abbastanza asfissiante. Mi costa tantissimo sul piano psicologico, bisogna avere nervi d’acciaio».
Domani comincia a Napoli. C’è chi già scommette su quanto durerà.
«Ma io ho un carattere molto forte. Per anni ho mangiato pane e veleno. Sono allenato al sacrificio, a qualsiasi tipo di stress».
Sua moglie non la seguirà: non aveva chiesto il trasferimento perché non credeva che avrebbe ottenuto l’incarico.
«È vero: a settembre non ha fatto la domanda di trasferimento perché, ha detto, “siccome ti bocciano sempre è meglio che rimango dove sto”. Insegna matematica a Locri».
Se deve fare un regalo a sua moglie fa «bonificare» il negozio?
Gratteri: «Io non entro mai in un negozio. Anche per un caffè, entra prima uno dei miei, paga, e poi arriviamo noi e consumiamo. Altrimenti c’è sempre qualcuno che te lo vuole offrire».
È vero che ha rifiutato i biglietti per lo stadio che le aveva fatto recapitare De Laurentiis?
«Ho detto ai miei di ringraziare, ma non sono mai entrato in uno stadio, quindi ho chiesto di restituirli».
Avrebbe potuto regalarli.
«Chi deve andare alla partita paga il biglietto. Un magistrato guadagna bene».
Lei quanto guadagna?
«Io guadagno 7.400 euro».
E vale la pena fare questa vita per quei soldi?
Gratteri: «Quando ho iniziato guadagnavo un milione 350 mila lire al mese. Questo lavoro non si fa per i soldi. Se uno pensa di fare il magistrato e invidia chi ha la Ferrari doveva fare il concorso per notaio. Siamo privilegiati: guadagniamo tre volte lo stipendio di un impiegato».
Quali sono le priorità?
«Intanto devo entrare in Procura e lo farò domani. Per prima cosa devo ascoltare tutti. Io faccio 4-5-10 riunioni in un giorno. Arrivo alle otto, esco alle 20, mangio sulla scrivania, non mi alzo finché non ho preso una decisione, mettendo a disposizione la mia esperienza».
L’hanno già chiamata il sindaco Gaetano Manfredi e il governatore Vincenzo De Luca?
«No, e perché? Loro fanno il loro lavoro, io faccio il mio. Capiterà di incontrarci».