Al Messaggero: «La più amata dagli italiani? Amata sì, ma il “più” mi fa paura. Non mi piace la divisione tra uomini e donne, ci sono tanti uomini fantastici».
Conduttrice, cantante, ballerina, Lorella Cuccarini sarà tra le co-conduttrici del Festival di Sanremo 2024. A Il Messaggero ha parlato del suo ritorno all’Ariston:
«Ci sono sorprese nella vita, come la chiamata di Amadeus all’ora di cena. Avevo il telefono in un’altra stanza, ho richiamato alle 22:30, ma lui dormiva. Poi ci siamo risentiti la mattina dopo alle 7:30. Ero incredula: all’Ariston magari si coinvolgono personaggi nuovi, che facciano parlare di sé».
La “più amata dagli italiani”, non solo per lo spot:
«Ma io a quello slogan non ho mai creduto. Amata sì, il “più” mi fa paura. Dopo 40 anni di carriera sono un classico. Per evitare montagne russe, ho scelto di puntare non solo sul lavoro».
Ha mai avuto la sensazione di essere pagata meno di un uomo?
«Io ho sempre pensato di guadagnare molto: la prima paga fu di 500 mila lire, mi sembrava un’enormità. I primi soldi li ho reinvestiti per il lavoro, come lezioni nelle scuole di danza a Broadway. La verità è che di quanto guadagnano gli altri non mi interessa granché. In tv conta l’immagine, sei pesato per quel che generi, non per il genere… è una valutazione democratica».
Nella sua carriera ci sono state anche polemiche su temi della politica…
Cuccarini: «Mi ritengo una persona onesta e mi assumo le responsabilità di cosa faccio o dico. In un momento come questo, io scelgo quello che ci unisce: Sanremo è qualcosa che unisce il nostro Paese. Non farò un monologo, non è obbligatorio».
Il 2023 è stato una canzone triste e arrabbiata per le donne?
«Se ripenso a Caivano o a Giulia Cecchettin penso che sia stato un anno difficile in generale per il Paese. E quel 25 novembre è stato diverso perché hanno partecipato, e tanto, gli uomini. Non mi piace la divisione tra uomini e donne, ci sono tanti uomini sensibili e padri fantastici».