Nella sua ultima partita, dopo un duello aereo mal gestito, impreca, con le mani in avanti, per protestare con l’arbitro e diciamo che anche lontano da Parigi, la “civetta” non è cambiata
Marco Verratti ha lasciato il Psg quest’estate, per unirsi alla fila di calciatori che si sono trasferiti in Arabia. Ma lì, non è un calciatore tanto diverso da quello che era a Parigi.
“L’Equipe” scrive:
Ci sono cose inflessibili e rassicuranti in questo mondo. Marco Verratti è uno di questi. Il centrocampista resta un giocatore tecnicamente delizioso, che prende cartellini e che ama lamentarsi con gli arbitri. E questo anche nel Campionato del Qatar, lontano dagli sguardi. L’italiano, dopo undici anni a Parigi (2012-2023), tre mesi fa si è trasferito in un altro mondo, giungendo a sorpresa all’Al-Arabi (per circa 45 milioni di euro). Un colpo al cuore per certi tifosi parigini, innamorati della sua tecnica nei movimenti e orfani oggi come, senza dubbio, della sua creatività (ottavi del Psg in Champions League). Un sollievo per gli altri stanchi delle sue sciocchezze dentro e fuori dal campo.
Il triste crepuscolo della storia di Marco Verratti con il Psg
Diamo uno sguardo semplice alla sua ultima partita fino ad oggi, contro l’Al-Sadd (1-0, 17 dicembre) a metà dicembre, dove dopo un duello aereo mal gestito, impreca, con le mani in avanti, per protestare con l’arbitro e, ci diciamo che no, anche a 31 anni, anche lontano da Parigi, la “civetta” non è cambiata. Il pubblico locale lo ha potuto constatare durante le otto partite complete (su 9) giocate dal suo arrivo a metà settembre. La recluta di punta dell’estate qatariota, la cui sagoma non si è ingrossata a differenza di altre stelle europee trasferite quest’estate (in Arabia Saudita in particolare) ha l’opportunità di esprimersi e fare il Verratti puro.
Farid Boulaya, centrocampista dell’Al-Gharafa, che ha giocato contro Verratti, ha detto: «Resta Marco Verratti, è ancora difficile togliergli la palla, non è stato aiutato in partenza perché la sua squadra (attualmente 5a su 12 in Campionato) era meno efficiente nell’insieme rispetto allo scorso anno, ma lui gioca ancora ad alto livello. Il livello dei centrocampisti qui è buono ma con la sua tecnica sotto pressione e la sua creatività lui è il migliore. Da quello che ho visto nelle ultime settimane avrebbe ancora il suo posto al Psg, da titolare a centrocampo»
In un campionato spesso privo di cambi di ritmo, il numero 7 è fiorito nelle ultime settimane nel ruolo di assistman (4 assist)
Verratti non sarebbe Verratti senza l’altro lato del suo gioco, e anche in questo non è cambiato. Le sue risposte senza ritmo, questa propensione a volte controproducente a difendere contrastando, i suoi colpi raramente tentati.