«Abbiamo bisogno di una cultura vincente indipendentemente da chi sia il proprietario. Ovviamente i proprietari possono essere d’ispirazione»
Continua l’opera di autoconvincimento di Erik ten Hag, allenatore del Manchester United finito a camminare costantemente sul ciglio del burrone, sportivamente parlando. La rimonta sul West Ham, partita vinta 3-2 dai Red Devils, ha dato un po’ di respiro al tecnico olandese che adesso convive con un nuovo proprietario in casa. L’arrivo di Jim Ratcliffe, patron di Ineos, nel club inglese, ha scatenato diverse indiscrezioni sul futuro di ten Hag.
Il Telegraph però riporta alcune sue dichiarazioni tese a tranquillizzare più sé stesso che i tifosi:
“Ten Hag si aspetta di avere finalmente discussioni con Ratcliffe e la sua squadra il mese prossimo, ma l’allenatore dello United dice di essere certo che Ineos «vuole lavorare con me»“.
E ancora:
«Il calendario è così pieno che non ho avuto il tempo per parlare con loro, ma ci sarà occasione e non vedo l’ora di farlo. Loro vogliono lavorare con me, e io voglio lavorare con loro. Avremo incontri, ci saranno conversazioni. Vedremo».
Nel frattempo però l’allenatore olandese si concentra sulla prossima partita contro il Nottingam Forrest:
«Per ora sono concentrato sulla partita quindi… in questo momento non voglio avere distrazioni, ma nei prossimi giorni, settimane, ci sarà tempo per parlare, e poi ne saprò di più. Il loro ingresso nel club penso sia una cosa buona. Non vediamo davvero l’ora di lavorare insieme. Ineos vuole lavorare con me, in questa struttura, e io voglio lavorare con loro».
Poi sulle prestazioni del Manchester United ha detto:
«Vogliamo sempre vincere, non importa chi è al comando, siamo qui per vincere. In questo ambiente c’è bisogno di una cultura vincente, indipendentemente da chi sia alla guida, indipendentemente da chi sia il proprietario. Ma ovviamente i proprietari possono essere d’ispirazione. A metà gennaio ci aspettiamo che tornino molti giocatori: Mason, Casemiro, Martinez, Malacia, ci aspettiamo Harry Maguire, ovviamente».