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Tamberi: «Jacobs? Fossi stato in lui avrei cambiato ma senza stravolgere tutto»

Al Corsera: «Gli Usa a ridosso dei Giochi sono tanta roba, però non voglio giudicare. Quest’anno potevo saltare 2,40 m ma avrei dovuto fare 8-9 gare prima del Mondiale».

Tamberi: «Jacobs? Fossi stato in lui avrei cambiato ma senza stravolgere tutto»
Budapest (Ungheria) 22/08/2023 - campionati del Mondo di Atletica Leggera / foto Imago/Image Sport nella foto: Gianmarco Tamberi ONLY ITALY

Gianmarco Tamberi, oro olimpico nel 2021 a Tokyo e campione del mondo a Budapest 2023 nel salto in alto, parla della sua preparazione alle Olimpiadi di Parigi del 2024 al Corriere della Sera:

Si è allenato anche a Natale?

«No, è l’unico giorno dell’anno in cui, da tradizione, sospendo l’attività. E mi sono concesso anche un piccolo relax dalla dieta».

Il ricordo più bello del 2023?

«L’oro mondiale festeggiato con mia moglie Chiara, mia madre e mio fratello nello stadio di Budapest. Una festa coi fiocchi. Tokyo è un ricordo indelebile ma per la pandemia quell’olimpiade si era disputata a porte chiuse. L’energia del pubblico mi era mancata».

Per continuare a vincere ha cambiato il suo team:

«Con papà dopo Tokyo ero arrivato a un punto di non ritorno, sono felice di essere intervenuto perché ho trovato persone splendide, buone e pure. Il rischio c’era, ma ben ponderato».

Come valuta la rivoluzione di Marcell Jacobs nell’anno olimpico? [si è trasferito in Florida]

Tamberi: «Fossi stato in lui avrei cambiato senza stravolgere tutto: continente, cibo, aria, sonno, metodo di allenamento, scuola dei bambini. Gli Usa a ridosso dei Giochi sono tanta roba. Però non voglio giudicare, non sto dicendo che ha sbagliato, anzi. Se l’è sentita? Allora ha fatto bene».

Sarebbe bello un altro oro a Parigi…

«Nessun saltatore al mondo ha mai vinto due Olimpiadi consecutive. E poi nulla sarà mai come il Giappone: quell’oro aveva dietro cinque anni d’incubo ad aspettare di riprendermi quello che il destino mi aveva tolto con l’infortunio alla caviglia. Ma Parigi non sarebbe un banale secondo giro: sarebbe entrare in un Olimpo diverso».

Non parla mai di record del mondo… (2,45 m nel 1993):

«Non è il mio modo di ragionare. Quest’anno, per come stavo, potevo saltare 2,40 m ma avrei dovuto fare 8-9 gare prima del Mondiale, pregiudicando la gara di Budapest. Ho puntato sull’obiettivo stagionale».

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