I suoi avvocati inglesi cercheranno di dimostrare l’assenza di dolo. Lui continua ad allenarsi in casa e ha contatti sporadici con la Juventus
Paul Pogba verrà processato dal Tribunale nazionale antidoping il 18 gennaio alle 14:30, all’interno dello stadio Olimpico di Roma, dopo la positività al testosterone riscontrata il 20 agosto in seguito a un controllo. La Gazzetta dello Sport scrive:
“Davanti al Tna (Tribunale nazionale antidoping) il Polpo e il suo pool di legali inglesi cercheranno prima di tutto di dimostrare l’assenza di dolo, circostanza che se ritenuta credibile dai giudici, abbasserebbe il rischio di sanzione a due anni. Poi dovrà convincere i giudici dell’esistenza di alcune attenuanti, probabile che in aula arrivino anche periti scientifici. Da quando è stato sospeso, Pogba ha contatti sporadici con la Juventus e continua a tenersi in forma sfruttando la palestra e la piscina della sua abitazione sulle colline torinesi”.
In casa bianconera, c’è caccia al sostituto:
“In questo momento ci si sta muovendo su occasioni in saldo come Phillips (in prestito dal City) e investimenti veri e propri, cedendo almeno due tra Iling, Soulé e Yildiz; a questa categoria appartengono Koopmeiners dell’Atalanta, Sudakov (Shakhtar), Hojbjerg (Tottenham) e Koné (Borussia Moenchengladbach)”.
LA PROCURA ANTIDOPING HA CHIESTO 4 ANNI DI SQUALIFICA:
Paul Pogba rischia 4 anni di squalifica. Secondo quanto scrive Lapresse, la procura antidoping ha chiesto quattro anni di squalifica per il centrocampista della Juventus. Come paventa il Corriere della Sera, la squalifica potrebbe determinare la fine della carriera di Pogba: Se non è la fine della carriera, a trent’anni suonati lo scorso marzo, è la fine delle ambizioni, e dei sogni, per uno che, con la testa a posto e le scarpe sul prato, aveva fatto sognare. Lui, nella sostanza, ammise la sciocchezza, già davanti ai dirigente e allo staff medico bianconero, basito: «Ho preso questo integratore – la spiegazione, in pratica – sulla cui confezione c’era proprio l’avvertimento per doping». Consiglio di un medico di Miami, solo l’ultimo dei tanti “amici” che hanno malamente influenzato la carriera del francese, negli ultimi tempi.