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Per il Bologna si parla di “miracolo”, ma in realtà i risultati sono frutto di una crescita lenta e costante (As)

Thiago Motta ha iniziato sulla panchina del Genoa, parlando di un calcio fluido e di un modulo, il 2-7-2, che sembrava uno scherzo. Ora tutti lo prendono molto sul serio.

Per il Bologna si parla di “miracolo”, ma in realtà i risultati sono frutto di una crescita lenta e costante (As)
Reggio Emilia 08/05/2023 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Bologna / foto Image Sport nella foto: Thiago Motta

Thiago Motta sta facendo vivere ai tifosi del Bologna un vero e proprio sogno, con la possibilità di lottare per la zona Champions. Le abilità del tecnico gli stanno consentendo di costruirsi una certa fama in Europa e lo stanno rendendo sempre più appetibile sul mercato.

Il giornale spagnolo “As” ne parla così:

I rossoblú vivono il loro momento migliore da 20 anni. Un successo che nasce dal mercato di Sartori e dal grande lavoro dell’italobrasiliano Motta, il cui nome circola tra le grandi d’Europa.
Il Bologna ha una storia gloriosa, ma i suoi grandi successi sono finiti negli anni ’70. Nel 1974, i rossoblu sollevarono la loro ultima Coppa italiana, la seconda dopo sette scudetti (l’ultimo nel 1964). Nel 1998, il club italiano ha vinto l’estinta Coppa Intertoto, non ha più disputato competizioni europee dal 2003 e ha vissuto, negli ultimi 20 anni, quattro stagioni in Serie B.

Era da molto tempo che i tifosi non vivevano quello che sta succedendo con Thiago Motta in panchina. I felsinei sono quarti, nel mezzo della zona Champions (una competizione che non hanno mai giocato), hanno perso solo due volte in 17 partite e vantano la terza migliore difesa di questa Serie A con soli 12 gol subiti. Nella Coppa italiana, hanno anche eliminato l’onnipotente Inter, campione delle ultime due edizioni, a San Siro.

C’è chi parla di miracolo, ma dietro questo grande momento c’è una crescita lenta e costante. Joey Saputo, proprietario anche del CF Montreal della Mls, ha preso le redini della società nel 2015, dopo un anno di condivisione con Joe Tacopina. Dopo una lunga fase, navigando sempre tra il 10° e il 15° posto in Serie A, nel 2022 è arrivato dall’Atalanta Giovanni Sartori come direttore dell’area sportiva.

Sinisa Mihajlovic era in panchina rossoblú dalla fine della stagione 2018-19. Le immagini dei giocatori che lo visitano in ospedale durante la sua malattia e gli dedicano ogni vittoria hanno fatto il giro del mondo. Il serbo ha lasciato la squadra nel settembre 2022, tre mesi prima della sua morte, e molti dicono che dietro il grande momento di questi mesi c’è il suo spirito e la sua forza, ancora molto presente nello spogliatoio.

L’arribo di Motta al Bologna

Poi la società ha scelto Thiago Motta, che aveva appena vissuto una grande stagione allo Spezia, che aveva portato alla salvezza con un giorno di anticipo. ‘El Profe’, come lo chiama il difensore Lucumí, ha iniziato la sua escalation gradualmente. È arrivato alla settima giornata e ha finito l’anno con 54 punti, un record nella storia del club. Gli sono arrivate chiamate da grandi squadre (tra cui il Napoli appena campione), ma è rimasto al comando del suo progetto. E ha alzato la voce.

«Abbiamo bisogno di qualità, dobbiamo investire», ha detto il tecnico la scorsa estate. Sartori lo ha ascoltato. Ha venduto senza pensarci due volte un grande Arnautovic e ha deciso di scommettere tutto su Zirkzee. L’olandese è arrivato nel 2022 per 8.5 milioni dal Bayern e, dopo una stagione di adattamento, è esploso. Ha segnato otto gol e quattro assist in 19 partite e ha dimostrato di avere una qualità enorme dentro e fuori l’area.

Sartori, per esempio, ha investito i quasi 10 milioni che l’Inter gli ha pagato per Arnautovic in Sam Beukema dell’Az Alkmaar. Dalla squadra olandese è arrivato anche l’ala Jesper Karlsson (per 11 milioni). La rivoluzione (se ne sono andati via Schouten, Domínguez, Barrow, Medel…) ha avuto gli effetti che l’allenatore voleva. Thiago Motta ha iniziato sulla panchina del Genoa, parlando di un calcio fluido e di un modulo, il 2-7-2, che sembrava uno scherzo. Ora tutti lo prendono molto sul serio. Il Bologna non volava così in alto da 20 anni, ed è un capolavoro. Oltre ad essere la terza migliore difesa del Calcio, è la terza migliore squadra per passaggi completati (8054) e la terza per palle giocate (11384).

Il Bologna sa come toccare e anche verticalizzare rapidamente quando può e, se perde la palla, cerca di recuperarla rapidamente con una fase difensiva alta e aggressiva.
Motta dice di aver imparato molto da Gasperini e ha tra i suoi maestri José Mourinho, con il quale condivide una gestione della comunicazione diretta, senza mordersi la lingua. 

«Abbiamo fermato il Napoli? No: il Napoli ci ha fermato», ha detto a Maggio, dopo un 2-2 con gli straordinari azzurri di Spalletti. L’allenatore italo-brasiliano non ha paura dei grandi e i numeri lo sostengono. E, mentre Bologna sogna, le voci sul suo futuro sono già iniziate: si parla di interesse da parte del Milan, Barça, Psg e diverse squadre di Premier. È dicembre e ha ancora molta strada da fare per completare il capolavoro. 

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