Non ha mai segnato all’Inter. Con lui la media del Napoli è di due gol a partita, senza di lui scende a 1,5
Osimhen, con lui in campo il Napoli segna mezzo gol in più a partita. È quel che scrive la Gazzetta dello Sport con Salvatore Malfitano alla vigilia di Napoli-Inter in programma domani sera.
Il confronto a distanza con Lautaro Martinez lo stuzzica.
Sono i due calciatori ad aver segnato di più in campionato nell’anno solare in corso, 27 reti l’argentino e 23 per Osimhen. I problemi fisici restano un argine all’espressione libera e continua del suo talento, e inevitabilmente finiscono per rallentare anche la squadra. Se gli azzurri possono contare sul proprio realizzatore principale, viaggiano ad una media di poco superiore ai 2 centri a partita (25 in 12 incontri); senza invece il rapporto cala a 1,5 (9 in 6 gare). Inoltre, la suggestione di non aver mai segnato all’Inter, giunto alla quarta stagione in Italia, si è comprensibilmente addensata nella sua mente.
LE PRIME IMPRESSIONI DI MAZZARRI SU VICTOR (IN CONFERENZA)
Le prime impressioni di Mazzarri su Osimhen:
«Osimhen ho avuto la sensazione di un ragazzo stupendo. Me lo sono visto arrivare in panchina, è generoso. Al di là del successo personale, gli interessa vincere con la squadra. Ora sta rientrando, poi l’ho visto poco, sarò più preciso più avanti».
Mazzarri si riferisce al primo allenamento sostenuto, quando a Castel Volturno il Napoli si è allenato con la Juve Stabia. Osimhen, ancora infortunato, si è seduto al fianco del nuovo allenatore. I due si sono intrattenuti in una lunga chiacchierata, lontano da occhi e orecchie indiscrete.
Ancora Mazzarri sul paragone tra il nigeriano e Edinson Cavani:
«Visti da fuori sembrano davvero simili, è visibile, ma ci ho parlato 2 minuti e solo man mano che lo allenerò potrò dirvi. Poi con Cavani c’era feeling, le squadre devono avere feeling col tecnico, quando vuoi bene e stimi l’allenatore corri anche per lui. L’ho constatato. Con Cavani era così, l’avevo voluto, se dicevo di rientrare lui lo faceva. Hanno la stessa tipologia di gioco. Osimhen è lo stesso da questo punto di vista».
«Lavezzi non rientrava come Kvara, è un calcio diverso, modulo diverso, poi lo tenevo alto perché non aveva voglia di rientrare ma non aveva il fiato… le qualità organiche. Altrimenti scoppiava. Quando si attacca voi li vedete simili nel saltare l’uomo. Con Cavani-Osimhen il paragone è più facile».