Con Anguissa e Zielinski forma un centrocampo di fisicità, tecnica e geometrie. Lo slovacco ha ritrovato il tipo di gioco che adoperava con Spalletti.
Stasera Napoli e Inter daranno vita al big match della quattordicesima giornata di Serie A. Un’attenzione particolare sarà riservata al centrocampo delle due squadre; quello del club di Mazzarri unisce la fisicità di Anguissa, la tecnica di Zielinski e la visione di gioco di Lobotka. Dello slovacco il Napoli non può proprio fare a meno, lo scorso anno è stato tra i migliori calciatori della stagione degli azzurri. La Gazzetta dello Sport scrive:
“Se l’Inter riuscirà a non far giocare Lobotka, pressandolo forte, il Napoli potrebbe avere qualche difficoltà. Lo slovacco è il metronomo della squadra e molto passa da lui. Con Anguissa e Zielinski forma un centrocampo di fisicità, tecnica e geometrie. Potrà contrastare il centrocampo dell’Inter se la squadra sarà corta e compatta per non lasciare spazio ai nerazzurri”.
LO SLOVACCO AL CENTRO DEL GIOCO DEL NAPOLI (CorSport):
Pure la Slovacchia (e ci mancherebbe) l’ha messo al centro di se stesso: ed è arrivata agli Europei. Il Napoli ce lo aveva, sistemato lì da Spalletti dopo che per due anni se n’era stato tra panchine e tribune (e un po’ in infermeria) a chiedersi perché mai lo avessero comprato: ma ad un certo punto, senza chiedersi come o perché, pur lasciandolo in mezzo al campo, qualcuno aveva scelto di evitarlo. «Non conosco la Storia» disse il signor Rudi Garcia. Ora Lobotka deve solo darsi una spolveratina sulle spalle, rivedere il suo calcio, palleggiare tanto in quel 4-3-3 che è un inedito per Mazzarri.
IL CENTROCAMPISTA EX CELTA VIGO CON GARCIA (Gazzetta):
Questo nuovo Lobotka, infatti, seppur meno coinvolto nella manovra quando il Napoli costruisce dal basso è chiamato ad un ruolo ancor più aggressivo quando la squadra difende in avanti e ancor più tattico nei momenti di difficoltà che anche all’Arechi per certi tratti non sono mancati.