Un dirigente che mancava da una parte e non c’era dall’altra. Ora ha colmato un vuoto e lasciato una voragine, non è una coincidenza
Il Giornale analizza la partita di questa sera tra Juve e Napoli e soprattutto la situazione delle due squadre che appare molto differente da quella della passata stagione e prova a fare il parallelo col passaggio di Giuntoli ai bianconeri
“Parafrasando Massimiliano Allegri: «Non si è mai visto un dirigente fare gol». Però nel primo incrocio tra Juventus e Napoli dopo l’estate in cui Cristiano Giuntoli ha traslocato dal Vesuvio alla Mole, l’assunto potrebbe avere un fondo di verità. Il Napoli scudetto ha già iniziato a scucirsi il tricolore dopo un terzo di campionato; la Juventus dopo stagioni di processi e condanne dentro e fuori dal campo, è lì a giocarsi la testa della classifica come non le capitava dall’ultimo Cristiano Ronaldo.
Bisogna anche ricordare che l’anno scorso i bianconeri tra penalizzazioni inflitte, tolte e poi definitive hanno viaggiato comunque al ritmo Champions. Lungi dal voler trovare un nesso tra Giuntoli e il ribaltamento dei ruoli dopo appena sei mesi, ma sicuramente la figura di un dirigente che mancava da una parte e non c’era dall’altra e ora viceversa ha colmato un vuoto e lasciato una voragine, non può essere una coincidenza”.
Allegri in conferenza prima della sfida tra Juventus e Napoli
«Il Napoli è lo stesso, i giocatori sono gli stessi, cambiano le annate. Hanno perso Kim ma sono forti e lo dimostrano le prestazioni che stanno facendo e soprattutto i numeri che fanno in trasferta».
Su Vlahovic:
«Sta bene, come tutti. I rigori li sbaglia chi li tira».
Juve diversa rispetto all’anno scorso:
«L’anno scorso a Napoli prendemmo una brutta batosta. Prendemmo il terzo gol mentre Locatelli era a terra moribondo. Il valore del Napoli è importante anche quest’anno e l’ha dimostrato contro l’Inter. Noi stiamo facendo un percorso, siamo un gruppo importante a livello di valori. Vogliamo raggiungere cose importanti, vogliamo battere sempre l’avversario».
Cosa si aspetta da domani Allegri.
«Oltre alla prestazione, la voglia, il desiderio di poter vincere tutte le partite che giochiamo e confrontarsi con avversari importante e avere obiettivi chiari. Domani sarà una bella partita».
Teme la pressione sulla squadra?
«Quando sei in una squadra che punta al vertice, devi saper convivere con la pressione ed è il bello di questo lavoro. Domani non finisce il campionato, è ancora lunga, ecco perché l’obiettivo numero uno in questo momento è superare i 38 punti. Quindi, per farlo bisogna ancora fare tanto e raccogliere molti punti. Dobbiamo cercare di ottenere il massimo e poi vediamo dove arriviamo. L’importante è mantenere l’equilibrio, sia nei momenti positivi che negativi».
Kvara più in mezzo al campo e Natan terzino, cambia qualcosa per la Juve?
«Non so come ha preparato la partita Mazzarri, domani lo ritrovo ed è un piacere. Non tutto è precluso e sarà sicuramente una bella partita».
La sconfitta per 5-1 dell’anno scorso vi ha insegnato qualcosa?
«Non è da quella partita, l’anno scorso c’erano giocatori come Gatti e Bremer che erano al primo anno di Juventus in un’annata non facile. Tutte le situazioni aiutano a crescere se le vivi come opportunità di crescita. I ragazzi sono stati bravi, vengono a lavorare per migliorarsi ogni giorno».