Il serbo: “Lui non è il tipo che torna nel circuito per vincere qualche partita. Lui vuole vincere uno Slam, vuole essere il migliore, ecco perché è quello che è”
Quel diavolo d’un Nadal “non è proprio il tipo che torna solo per giocare”. Figurarsi. Se Nadal torna, lo fa “con l’intenzione di vincere uno Slam”. Novak Djokovic lo conosce. Non si fida. E’ un anno che Nadal non gioca, ora è numero 670 del mondo. Dall’Australian Open 2023 a quello di quest’anno, con in mezzo gli infortuni e l’annuncio del suo ultimo anno. Ma non da comprimario.
“Lo hanno spesso annunciato come vicino alla fine”, ha detto Djokovic prima della partita d’esibizione contro Alcaraz a Riad. “Mi aspetto sempre che lui dia il meglio di sé. Anche di me dicevano che ero quasi alla fine. Ma abbiamo dimostrato che si sbagliavano. Lui non è il tipo che torna nel circuito solo per giocare, diciamo, a un livello medio, per giocare qualche partita. Vuole vincere titoli, vuole essere il migliore, ecco perché è quello che è. E’ una leggenda del nostro sport, sono sicuro che i suoi allenamenti e la sua preparazione siano fatti con l’intenzione di vincere uno Slam”.
Nadal annunciando il suo ritorno in campo aveva messo le mani avanti: «Ho e ho avuto paura di annunciare le cose perché alla fine è un anno che non gioco e ho avuto un’operazione all’anca. Ciò però che mi preoccupa di più non è l’anca ma tutto il resto. Penso di essere pronto e confido e spero che le cose vadano bene e di avere l’opportunità di divertirmi ancora una volta in campo.
Alla fine è passato tanto tempo. Spero di sentire di nuovo quel nervosismo, quell’illusione, quelle paure, quei dubbi… Spero però di non esigere da me stesso quello che ho preteso durante la mia carriera. Perché è un altro momento, mi trovo in una situazione e in un terreno inesplorato. Durante tutta la mia vita ho chiesto il massimo a me stesso e spero di essere capace di non farlo stavolta.
Devo accettare che le cose saranno molto difficili all’inizio. Devo darmi il tempo necessario e perdonarmi se le cose andranno male all’inizio, che è una grande possibilità. Sapendo, però, che ci può essere un futuro non troppo lontano in cui le cose possono cambiare se io mantengo l’entusiasmo, la voglia di lavorare e se il mio fisico risponde».