Sul Corsera: Non che la Brignone sia una montanara inespressiva ma Goggia va oltre lo sci: non si può imprigionare in una descrizione tecnica
Brignone Goggia, una rivalità di quelle serie nello sport italiano. Oggi ne scrive anche Aldo Cazzullo nella sua rubrica delle lettere del Corriere della Sera.
Cazzullo pubblica prima tre lettere e poi offre la sua risposta.
1 – Caro Aldo, strano destino quello di Federica Brignone, è una delle atlete italiane più vincenti della storia. Una campionessa, cui pochi però riconoscono lo status di fuoriclasse, di personaggio. Perché?
Nico Wet
2 – Riconosco la potenza della Brignone, ma io sono una goggiana, le emozioni che mi regala questa ragazza sono incredibili. Sono di parte, lo so…
Franca Esposito
3 – Ognuno può dire quello che vuole su Goggia e Brignone, ma io sono contento di avere due campionesse così in Italia, la loro rivalità in pista non fa altro che portare qualcosa in più.
Marco Rossi
E questa è la risposta di Cazzullo:
Cari lettori, le due più forti sciatrici al mondo sono italiane (con l’americana del Colorado Mikaela Shiffrin): è una notizia meravigliosa. A 33 anni, Federica Brignone sta dando il meglio di sé. Ha una classe straordinaria, una tecnica essenziale che ricorda Stenmark, secondo Paolo De Chiesa — che se ne intende — non si è mai visto una donna sciare così bene. Eppure Federica Brignone resta una sciatrice. Una fortissima sciatrice.
Sofia Goggia è un’altra cosa. È un personaggio. Appartiene allo sport, ma non solo. Non che la Brignone sia una montanara inespressiva; è figlia d’arte, è nata a Milano, è una persona intelligente che dà interviste interessanti. Però Sofia Goggia è una fuoriclasse. Un cavallo di razza che non si può descrivere con le parole, non si può imprigionare in una descrizione tecnica. La sua furia agonistica, la feroce determinazione con cui recupera dagli incidenti — destando lo scetticismo della madre di Federica, la grande Ninna Quario —, il coraggio con cui esprime le proprie opinioni anche quando vanno contro il giudizio corrente, fanno di Sofia una campionessa che va oltre lo sci. Anche se in slalom gigante la Brignone è più forte.
A differenza di Coppi e Bartali, che avevano perso entrambi un fratello in bicicletta ed erano stati uniti dalla sofferenza, Federica e Sofia non sono amiche. Ma la rivalità è stata per loro una benedizione. Ed è un grande romanzo moderno. Per questo entrambe arriveranno ai Giochi di Milano-Cortina 2026.