Intervista al giornale “A Bola”: «Io sono arrivato in un ambiente che si adattava perfettamente alle mie qualità, Felix no. Guardiola? Avere un allenatore con la mia stessa idea di gioco mi motiva ad allenarmi ogni giorno con il sorriso»
Bernardo Silva, giocatore del Manchester City, ha rilasciato una lunga intervista al giornale “A Bola”, parlando, tra le tante cose, del suo connazionale Joao Felix, che è attualmente in prestito al Barcellona.
Bernardo Silva critica non troppo velatamente l’Atletico Madrid, la squadra per cui Joao Felix ha lasciato il Benfica.
«Bisogna capire che i giocatori prendono strade diverse e la mia carriera è iniziata al Monaco mentre quella di Félix era al Benfica. Lì era molto simile. Ma Felix ha fatto il primo salto quando era più giovane di me… Sono andato al City quando avevo 22, 23 anni, non ricordo, e Félix è andato all’Atlético de Madrid quando avevo 20, 21 anni, molto più giovane…»
«Dobbiamo capire che Atlético Madrid e Manchester City sono due club culturalmente molto diversi. La mia non è una critica all’Atletico Io sono arrivato in un ambiente che si adattava perfettamente alle mie qualità, con un allenatore che la pensa come me, a cui piace il possesso pallo, a cui piace pressare alto e Félix, a causa delle circostanze, secondo me, è andato nel posto sbagliato»
«La gente mi chiede: se le cose fossero andate diversamente, avrei avuto successo all’Atlético Madrid? Forse no . Probabilmente avrei cercato di adattarmi, avrei fatto tutto il possibile per giocare come vuole l’allenatore. Alla fine dobbiamo seguire l’idea dell’allenatore, ma non sarebbe stato l’ideale per me. Penso, e l’ho già detto a Félix, e penso che non gli dispiaccia che lo dica qui perché siamo ottimi amici, il percorso che ha intrapreso in quel momento è stato anche dovuto alle circostanze, perché forse era conveniente per il Benfica che andasse all’Atlético per la cifra offerta o perché erano disposti a versare la cifra per intero e non a rate»
In questo senso, Bernardo Silva ha detto di non sapere “cosa sia successo” in quell’operazione, “ma è stato qualcosa del genere: valeva più la pena andare lì che dall’altra parte…»
Silva ha detto che è adesso è contento di vedere che Joao Felix si stia trovando bene al Barcellona:
«Ora sono contento di quello che gli sta succedendo ultimamente perché lo vedo molto più felice e in un ambiente più in linea con il suo stile di gioco»
Silva poi ha speso delle parole di elogio sul suo allenatore:
«Guardiola è l’esempio perfetto di allenatore che mi motiva nel modo giusto . Innanzitutto perché vediamo il calcio nello stesso modo, abbiamo la stessa idea di gioco… E non è sempre facile perché a volte… Non esiste un’idea corretta del gioco nel calcio, vero?»
«Alcuni allenatori sono un po’ più offensivi, altri più difensivi, ad alcuni piace di più avere il possesso palla, ad altri più il contropiede, e si può vincere in qualsiasi modo. Il mio modo di vedere il calcio è pressare alto, mi piace avere il possesso della palla e per questo Guardiola mi aiuta a motivarmi. Avere un allenatore che la pensa come me mi motiva ad allenarmi ogni giorno con volontà e con il sorriso»
Poi racconta della cosa più folle che gli abbia fatto fare Guardiola:
«Probabilmente la cosa più folle che mi ha chiesto di fare è stata giocare come ala all’Emirates contro Saka . Non è stato facile ed è stata una partita ad alta pressione (…) Dover giocare quella partita contro una delle migliori ali in campionato è stato il momento che ricorderò per sempre nella mia carriera. E l’ho amato, l’ho amato. Alla fine è stata dura, ma è stata una grande sfida, che ho amato»