Quasi rissa in campo durante Argentina-Uruguay. Messi che afferra per il collo il povero Olivera ha ricordato il wrestler noto come The Undertaker
La partita tra Argentina e Uruguay questa notte non è stata una passeggiate per gli arbitri. La rissa che si è scatenata in campo ha coinvolto due protagonisti inaspettati. Da un lato del ring il campione del mondo, Lionel Messi. Un metro e settanta di esplosività tutta concentrata sulle gambe e poco sulle braccia. All’angolo opposto il terzino del Napoli, Mathias Oliver, uruguagio infaticabile.
Nel parapiglia si vede Messi afferrare per il collo il povero Olivera. Una mossa degna dei tempi d’oro di Untertaker.
Undertaker ?? pic.twitter.com/kcSwtSLGVc
— Darryl (@DarrylRMFC) November 17, 2023
Al tifosi del wrestling sarà scesa una lacrimuccia. Di seguito il video del gesto tecnico:
Messi grabbed Mathias Olivera by the throat 😂 pic.twitter.com/C7By3bGK48
— Fancy Di Maria (@FancyDiMaria_) November 17, 2023
La ricostruzione de La Nacion
Messi era a disagio, lo hanno fatto arrabbiare, lo hanno messo nel mirino fin dall’inizio della partita. La Bombonera ha capito subito che le cose non sarebbero state semplici. Il messaggio è stato chiaro in una manciata di minuti persino con Darwin Núñez su Messi. L’Uruguay ha scelto l’intensità e la ruvidezza per bloccare Messi. Lungi dal sentirsi intimidito, il capitano della nazionale argentina ha deciso di affrontare la battaglia, ma è rimasto intrappolato tra tanta intensità.
Era Mathías Olivera l’uomo incaricato di non dargli pausa, Messi ha capito che sarebbe stato un giorno in cui tutto sarebbe stato estenuante, ecco perché si è preso cura di ogni palla come mai prima, ha messo il suo corpo in ogni caso e ha tirato fuori il petto quando necessario, perché la temperatura si è alzata come nelle sfide col Brasile. Di solito non si lascia coinvolgere dalle partite, ma da un po’ di tempo la miccia per il rosarino è più corta e finisce coinvolto nelle spintarelle: discute, sfida, non sta zitto.
Messi a fine partita:
«È normale in questo tipo di partite, sono qualificazioni… È sempre così contro l’Uruguay. Preferisco non dire quello che penso. I giovani devono imparare dai più anziani che cos’è il rispetto. Queste partite sono sempre state intense, dure, ma sempre con molto rispetto. Devono imparare un po’».