Il Messaggero Veneto scrive che i militari della Guardia di finanza di Udine, lo scorso 3 novembre, si sono presentati nella sede dell’Udinese
Secondo quanto riportato da “Il Messagero Veneto” i militari della Guardia di finanza di Udine, lo scorso 3 novembre, si sono presentati nella sede dell’Udinese, per acquisire nuovi elementi nell’indagine sulle presunte plusvalenze maturate nei bilanci di alcune società sportive. L’inchiesta riguarda il passaggio di Rolando Mandragora, nel 2018, dalla Juventus, per circa 20 milioni di euro e il diritto di ‘recompra’.
L’ipotesi al vaglio contempla al momento tre fattispecie di reato: il falso in bilancio, l’ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità di vigilanza e la dichiarazione fraudolenta mediante documenti falsi. Il decreto é stato notificato dalle Fiamme Gialle al presidente del club, Franco Soldati, e al vicepresidente Stefano Campoccia, e alla stessa Udinese, chiamata a rispondere in base alla legge 231 del 2001 sulla responsabilità penale specifica delle persone giuridiche, che il magistrato inquirente ha ritenuto di iscrivere nel registro degli indagati.
La difesa dell’Udinese
“Un’attività dovuta, dopo che i colleghi di Torino ci hanno trasmesso gli atti di nostra competenza territoriale – ha spiegato il Procuratore di Udine, Massimo Lia -. Le perquisizioni sono servite ad acquisire i dati necessari a capire come, contabilmente, l’operazione sia stata gestita e accertare così se ed eventualmente quali reati contestare”.
“L’operazione di cessione dei diritti sportivi regolare – afferma l’avvocato Maurizio Conti, legale del presidente Soldati – e tutte le ‘appostazioni’ contabili riflettono movimenti di denaro realmente avvenuti”.
La Procura di Torino ha posto la lente sull’intreccio di mercato che ha coinvolto la Juventus e l’Udinese per il trasferimento di Rolando Mandragora, nell’ambito dell’inchiesta Prisma. Ieri sono stati chiamati a dare la loro versione il centrocampista e suo padre che all’epoca gli faceva da agente insieme al vice presidente dell’Udinese Stefano Campoccia. La Gazzetta dello Sport precisa che nessuno di loro è iscritto all’elenco degli indagati, sono stati ascoltati solo come persone informate sui fatti.
I magistrati Marco Gianoglio, Mario Bendoni e Ciro Santoriello vorrebbero fare chiarezza su eventuali retroscena legati a una mail (datata 10 luglio 2020) in cui si faceva riferimento a “30 milioni più agenti” per calcolare i debiti nei confronti di altri club.
Nel caso di Mandragora, l’Udinese aveva comprato il calciatore nel 2018 per 20 milioni, ma la Juventus (che dal trasferimento aveva realizzato una plusvalenza di 13 milioni e 700 mila euro) aveva riservato per sé il diritto di “recompra”: in quel periodo si trattava di una promessa anche in quota nazionale. Il centrocampista rimediò un brutto infortunio il 23 giugno 2020, la Juve decide di mantenere comunque il controllo ricomprandolo (il 3 ottobre) grazie all’opzione fissata in precedenza per 10 milioni più bonus, girandolo nuovamente al club friulano in prestito. La Procura vorrebbe capire se alla base di fosse un obbligo mascherato nell’acquisizione del calciatore per via di una partnership tra i club