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L’Everton (come City e Chelesea) dimostra che la Premier non può più fidarsi dei club (Telegraph)

Le regole non vengono rispettate. Perciò la Premier vuole cambiare le norme e “intervenire entro dodici settimane dall’illecito”

L’Everton (come City e Chelesea) dimostra che la Premier non può più fidarsi dei club (Telegraph)
Everton fans greet the arrival of their team bus ahead of the English Premier League football match between Everton and Newcastle United at Goodison Park in Liverpool, north-west England on April 27, 2023. (Photo by Oli SCARFF / AFP)

L’Everton ha ricevuto dalla Premier League una penalità di dieci punti per non aver rispettato alcune regole economiche. Una sorta di violazione del Fair play finanziario, più precisamente il campionato inglese ha voluto punire il mancato rispetto delle regole di redditività e sostenibilità. Il Telegraph si chiede se il club avrebbe potuto agire diversamente. Le regole però della Premier sono molto rigide in questo senso.

Scrive il quotidiano inglese

Il club è stato punito per la sua performance finanziaria nell’arco di quattro anni, a partire dal 2019, che comprendeva le due stagioni successive colpite dal Covid e l’anno finanziario 2022. Se le regole fossero state inasprite nel 2019, con una governance in tempo reale dei più eclatanti spendaccioni della Premier League, allora l’Everton non sarebbe stato così duramente punito“.

La Premier ha infatti votato nuove regole finanziare con l’obiettivo di tenere sotto controllo le spese dei club. “A settembre i club hanno approvato una nuova regola per gestire le violazioni entro dodici settimane dal verificarsi del reato, sebbene ciò si applichi solo ai casi semplici“.

Ma il caso dell’Everton si inserisce in un contesto che riguarda le violazione commesse da Manchester City e Chelsea. I Blues sono sotto la lente di ingrandimento per le molteplici operazioni effettuato dal vecchio proprietario, il magnate russo Roman Abramovich. Il City ha invece almeno 115 accuse da cui difendersi:

La Premier League ha cercato di rimettere il dentifricio nel tubetto, in senso figurato, quando si tratta di governance finanziaria. Sta cercando di farlo mentre il tubo è chiuso nel caveau segreto di una banca, in un luogo sconosciuto, da forze invisibili“.

In altri termini, sta cercando di trovare soluzioni a problemi che hanno già procurato danni ed effetti al limite dell’irreversibile.

A breve i club inglesi si riuniranno per cercare di porre rimedio e regolare alcune pratiche poco trasparenti e poco leali, come ad esempio gli acquisti e i prestiti da parte di club dello stesso gruppo di proprietà. “Si tratta di decisioni importanti perché influiscono sul delicato equilibrio del campionato, sulla sua competitività e, in ultima analisi, sul valore complessivo del prodotto.

Qual è quindi la lezione che la Premier League deve imparare? La risposta del Telegraph:

La lezione è che ogni vecchio accordo secondo cui i club credevano che le regole fossero sacrosante, è scomparso da tempo. L’idea che la Premier League possa aspettare che i club presentino in modo trasparente i conti finanziari, negoziare sulle perdite, garantire promesse e allinearsi alle regole, appartiene a un’era diversa. La Premier ora sa che non ha altra scelta che indagare. Dovrà esaminare la proprietà di più club. Potrebbe essere necessario spingersi oltre alle dichiarazioni di interessi da parte dei proprietari, anche se il modo in cui potrebbe costringere i club di proprietà statale (il riferimento ad esempio è il Newcastle, ndr) a farlo è un’altra questione“.

La Premier League contro Everton, Chelsea e Manchester City

Qualche giorno fa, il Times faceva un semplice ragionamento logico. Se all’Everton per una singola violazione hanno tolo 10 punti in classifica, le punizione per City e Chelsea saranno più severe:

Considerata la sanzione inflitta all’Everton, la minaccia di una detrazione di 30 punti o di una retrocessione automatica dalla Premier League sembrerebbe molto reale sia per il City che per il Chelsea se le accuse fossero dimostrate in una commissione di regolamentazione indipendente“.

 

 

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