Lesione al bicipite per lo svizzero in Nazionale. Il quindicenne gioca stabilmente in Primavera e ha segnato 3 gol in quattro partite di Youth League.
Il Milan è in emergenza in attacco e sabato alle 20:45 affronterà la Fiorentina per la tredicesima giornata di Serie A. Nella terza partita delle Nazionali, Okafor ha subito una lesione al bicipite femorale destro. Ora restano solo Jovic e il classe 2008 Francesco Camarda.
I rossoneri, secondo quanto riportato da Fabrizio Romano, stanno considerando di portare in prima squadra il quindicenne, che gioca stabilmente in Primavera e ha già segnato tre gol in Youth League.
🚨🔴⚫️ AC Milan are considering to call 2008 born Italian talent Francesco Camarda as part of the first squad for the upcoming game vs Fiorentina.
Camarda, 15 years old — already scored 3 goals vs PSG and Newcastle in Youth League.
New deal will also be offered soon. pic.twitter.com/tZpAmVHEVT
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) November 23, 2023
Se dovesse essere convocato e dovesse giocare, per Camarda non sarebbe un record; sono otto i quindicenni che hanno esordito prima di lui in Serie A: Rossi (Cremonese, 1930), Amadei (Roma, 1937), Rivera (Alessandria, 1959), Campione (Bologna, 1989), Bojinov (Lecce, 2002) Pellegri (Genoa, 2016), Salcedo (Genoa, 2017), Amey (Bologna, 2021).
LA CRISI DEL CICLO DI PIOLI (Libero):
Ormai ogni partita del Milan è una roulette russa: transizioni da una parte, transizioni dall’altra, e come va, va. Con il Psg bene, con il Lecce male. Il Milan resta una squadra in involuzione o, meglio, non più capace di evolversi. Non impara mai a gestire se stessa. Il dazio è anche mentale, vedi Giroud, di solito calmo e lucido, perdere la testa nel finale. Proteste e rosso nel momento di maggior confusione della sua squadra. È un piccolo esaurimento nervoso dovuto al fastidio per la rimonta subita. Il francese, come tutti i compagni, non si capacita dei due gol del Lecce e di una partita buttata via, non accetta la situazione né il ritorno nella penombra dopo le luci infrasettimanali a San Siro. È l’immagine del Milan che pecca di presunzione, supponenza, sufficienza. Si pensava fuori dalla crisi con una sola partita vinta, pur importante. Non accetta di esserci ancora dentro.