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Gli allenatori italiani all’estero cercano il successo di Ancelotti (Il Messaggero)

Farioli è primo con il Nizza e il gioco del Brighton di De Zerbi incanta. Tedesco si candida a vincere Euro2024 con il Belgio e sorprende l’Ungheria di Marco Rossi.

Gli allenatori italiani all’estero cercano il successo di Ancelotti (Il Messaggero)
Nice's Italian head coach Francesco Farioli reacts from the sidelines during the French L1 football match between Paris Saint-Germain (PSG) and OGC Nice at The Parc des Princes Stadium in Paris on September 15, 2023. (Photo by FRANCK FIFE / AFP)

Sulle orme di Carlo Ancelotti, sono tanti gli allenatori italiani all’estero che sognano un percorso come quello del tecnico del Real Madrid. Alcuni sono già sulla buona strada. Il Messaggero scrive:

Sono 187 gli allenatori italiani che lavorano all’estero. Domenico Tedesco, dopo aver stupito in Bundesliga, ha traghettato agli Europei il Belgio di Lukaku e si candida tra i favoriti. Nella Ligue 1 francese sono addirittura tre gli italiani ed uno è in testa con il Nizza [Francesco Farioli], assoluta sorpresa del calcio internazionale insieme al Brighton di Roberto De Zerbi. Fabio Grosso, invece, oltre alla disavventura del drammatico ferimento, è in grande difficoltà con il Lione, ultimo in classifica, mentre Gennaro Gattuso sta cercando di rialzare il Marsiglia.

Nelle Nazionali, Roberto Mancini ex ct dell’Italia che ha firmato con l’Arabia Saudita, per adesso ha perso tre partite su quattro. Marco Rossi, ct dell’Ungheria, ha sfiorato le finali di Nations League 2022-23; fu battuto proprio dall’Italia di Mancini. Vincenzo Montella ha portato la Turchia in Germania vincendo le prime due partite della sua nuova panchina”.

Menzione speciale a Enzo Maresca e il suo Leicester, primo in Championship:

l loro record di punti era stato raggiunto in Championship solo dal Bristol City nel 1905-06. Se continuassero così, raggiungerebbero 138 punti a fine stagione. «Sono stato fortunato. Ho lavorato con Ancelotti, Lippi, Pellegrini… Tutti allenatori fantastici, ma è stato Guardiola a farmi capire come comprendere i sistemi di gioco». Ora, come fece Mikel Arteta, ha ‘lasciato’ Guardiola per spiccare il volo e ha impostato uno stile di gioco che predilige il possesso palla, agli antipodi del gioco di contropiede che ha reso eterno il Leicester di Ranieri. «I calciatori hanno fatto uno sforzo incredibile per imparare i miei metodi. La cosa più importante è mantenere la posizione e cercare la giusta strategia», ha spiegato. Il suo Leicester ha il 64% di possesso palla in media, ha segnato ventinove gol e ne ha subiti otto.

 

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