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Garcia ha voluto metterci qualcosa di suo, inceppando il meccanismo perfetto del Napoli (Mediaset)

Mazzarri invece è ripartito dal passato lavorando molto sulla testa e approfittando della sosta per oliare vecchi sincronismi.

Garcia ha voluto metterci qualcosa di suo, inceppando il meccanismo perfetto del Napoli (Mediaset)
Ci Salerno 04/11/2023 - campionato di calcio serie A / Salernitana-Napoli / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Rudi Garcia

SportMediaset fa un’analisi della vittoria riportata ieri dal Napoli di Mazzarri contro l’Atalanta a Bergamo. Una vittoria, scrive, che ha il sapore Spallettiano. Del resto Mazzarri lo aveva detto, poco prima che ritornasse a Napoli, che aveva studiato il gioco di Spalletti e la squadra che si è vista in campo per buona parte della partita di ieri ne è la dimostrazione. Grandi differenze rispetto al Napoli visto con Garcia

Il Napoli è tornato a giocare in parte come ha fatto nell’incredibile stagione dello scudetto. È il risultato che fa la differenza. Sembra una banalità ma di questi tempi non lo è. Perché alcune cose si sono viste con la nuova gestione del neoarrivato Mazzarri: innanzitutto il pressing, quasi una costante, nonché una applicazione mentale decisamente superiore a quella di prima. Qualcosa ovviamente si è visto anche del vecchio Napoli, in particolar modo le incertezze difensive, l’insicurezza in alcuni frangenti della partita e quei buchi in mezzo al campo che erano diventati una specialità della ditta.

SportMediaset parla del gioco di Mazzarri che, al contrario di Garcia, non ha voluto stravolgere quello che era il modo di giocare del Napoli di Spalletti

Al di là dell’amato, da De Laurentiis, 4-3-3, c’è la voglia di essere padroni del campo, di dare ai giocatori la capacità di leggere e occupare gli spazi tra gli avversari, di tenere la linea alta, di pressare e riaggredire a palla persa. Garcia ha voluto metterci troppo qualcosa di suo, inceppando un meccanismo che sembrava perfetto. Mazzarri è ripartito dal passato lavorando molto sulla testa e approfittando della sosta per oliare vecchi sincronismi. A Bergamo si è rivista la voglia di sfruttare gli esterni, con il corollario di cross che hanno portato a un gol annullato e a quello del vantaggio, una libertà di movimento lasciata a Kvara e a Politano, che si scambiavano le corsie per evitare i raddoppi di marcatura, un Lobotka rimesso al centro della manovra offensiva e un’aggressione alta che ha, tra l’altro, garantito il gol del raddoppio.

Il resto lo fa una rosa di alto livello, in cui ci si può permettere di scegliere tra tre attaccanti centrali del calibro di Osimhen, Raspadori e Simeone, e di pescare dalla panchina l’autore del gol decisivo, come nel caso di Elmas. Il Napoli sembra sulla strada giusta, che poi è quella del recente passato. Ritrovando vecchi sentieri ci sono le basi per continuare a sognare.

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