In conferenza: «E’ una situazione destabilizzante. Laporta è il leader di questo progetto, io sono con lui al 100%».
Il tecnico del Barcellona Xavi ha parlato in conferenza stampa in vista del match della sua squadra contro l’Athletic Bilbao domenica sera:
«Partita difficile come sempre, l’Athletic è molto forte fisicamente e tecnicamente. Valverde è un grande allenatore. Mi aspetto un avversario difficile, abbiamo degli infortunati, ma non è una scusa. Abbiamo bisogno della nostra gente, c’è una grande atmosfera a Montjuic».
Sul momento difficile del Barcellona:
«All’inizio della stagione abbiamo fatto grandi partite. Dobbiamo recuperare la nostra ideologia di gioco e ottenere i tre punti giocando bene».
Sui calciatori infortunati, che sembra abbiano recuperato:
«Tutti e quattro [Yamal, Balde, Gündogan e Araujo] saranno disponibili domenica, sono al 100%. Coloro che sono stati in Nazionale hanno fatto un lavoro di recupero, ma stanno bene.»
Sulle dichiarazioni di Laporta, ha commentato:
«Non ne abbiamo parlato negli spogliatoi»
Sul cosiddetto “madridismo sociologico”:
«E’ una situazione destabilizzante. Il ‘Villarato’ [politica, nell’ambito della Federcalcio spagnola, di favorire le due più grandi squadre di calcio in Spagna, ovvero Barcellona e Real Madrid] è stato inventato da un giornale di Madrid, questo è ciò a cui si riferisce il presidente. Nel periodo migliore del Barça hanno detto che ci drogavamo…»
Sulle dichiarazioni di Laporta dell’invidia del Real:
Xavi: «Penso che la domanda sia diretta al Real Madrid, non a noi»
Su Laporta:
«È una persona molto positiva e molto coraggiosa. Lui è il leader di questo progetto. Ora è tranquillo e io sono con lui al 100%».
LAPORTA SUL MADRIDISMO SOCIOLOGICO:
«C’è un madridismo sociologico che ha molta forza, contro il quale abbiamo lottato e abbiamo vinto. Il madridismo sociologico ha sofferto il presidente del Barcellona, probabilmente il migliore della storia… È una sfida molto grande combattere, con sportività, il madridismo sociologico. Ci siamo abituati. È nei media, nei settori politici, nel potere sportivo… e dobbiamo accettarlo normalmente. Ma come culés dobbiamo competere, e abbiamo vinto, contro questo. Hanno il terrore di un Barcellona vincente, ammirato e amato».