Inchiesta partita ben prima delle “rivelazioni” di Corona, ma gli stessi magistrati ammettono che ha costretto tutti a dare una accelerata.
Scommesse, siamo solo all’inizio. La Procura della Repubblica di Torino sta lavorando alla ricerca di un livello superiore che si intersechi con le combine delle partite. Come scrive Il Giornale:
Si punta a un livello «più alto» di un giro di scommesse e siti illegali sui quali – secondo alcuni ben informati – giocano in parecchi e non solo i calciatori da giorni finiti nel polverone. Un’ipotesi, quella di eventuali profili di frode sportiva, su cui sta ampiamente lavorando la procura torinese, che di certo «non esclude nessun approfondimento» rispetto a eventuali indirizzamenti delle partite.
Rispetto all’inchiesta torinese, per dirla con il sibillino linguaggio delle procure si procede – è stato riferito – con una «analisi a lungo raggio». Di cosa? Cellulari, tablet, intercettazioni: tutti necessari all’inchiesta della squadra mobile di Torino guidata da Luigi Mitola e della procura guidata dalla facente funzioni Enrica Gabetta. Inchiesta partita ben prima delle “rivelazioni” di Fabrizio Corona (cioè nel 2022) anche se è innegabile – lo ammettono gli stessi magistrati – che l’ex paparazzo abbia costretto tutti a dare una accelerata.
LA FONTE DI CORONA A LA VERITÀ
Scommesse, lo zio di Esposito: «Ho gli audio di mio nipote, c’è Zaniolo. Mi disse: “qui giocano tutti”».
La Verità pubblica un’intervista a Maurizio Petra la fonte di Fabrizio Corona nonché lo zio di Antonio Esposito il giovane calciatore che a Roma avrebbe fatto il banco delle scommesse. È un’intervista molto ampia, lo zio sostiene di avere audio che gli ha passato il nipote che ha registrato tante conversazioni avvenute in questi due anni. Dice che il nipote gli ha riferito di aver registrato tutto perché “non si può mai sapere. Può sempre servire”».
(…)
Che cosa faceva esattamente a Roma suo nipote?
«Mi ha detto che era finito in questa situazione perché oltre a scommettere, “avevano fatto il banco”, ma non mi ha mai detto se con quel plurale si riferisse anche a Nicolò. Ho cercato di capire chi fosse coinvolto e lui non mi ha fatto nomi, ma mi ha detto: “Zio, giocano tutti!”».
Che significa fare «il banco»?
«Mi ha detto che vuol dire raccogliere le scommesse, ma non mi ha spiegato chi ci fosse dietro. Mi ha solo confessato di essersi rovinato per far fronte al pagamento delle vincite perché i giocatori pretendono il pagamento immediato e per saldare la parte di sua competenza sarebbe stato costretto a mettersi nelle mani degli strozzini accumulando debiti su debiti».
Ma adesso suo nipote ha detto che lei si sta inventando tutto…
Petra prende il cellulare e ci mostra alcuni messaggi che ha inviato ad Esposito negli ultimi giorni. Il 15 ottobre gli ha scritto: «Sappi che possono offrirmi qualsiasi cifra, ma io non smentirò neanche una virgola! Io non sono mica come te! Loro si sono comprati il tuo silenzio con quattro spiccioli. Cosa pensi che non si sia capita la mossa della tua improvvisa sparizione […]. Hanno sentito puzza di bruciato e ti hanno nascosto per far cadere tutte le responsabilità su di te».
Per Petra qualcuno, all’improvviso, avrebbe saldato anche i debiti del nipote.
«La cosa che mi ha fatto più schifo è che mio nipote è stato costretto a nascondersi in un paesino sperduto, è dovuto scappare da Roma dove vive la sua bambina, mia sorella era disperata perché nessuno sapeva dove fosse…allora ho fatto due più due: significa che ‘sti qui hanno capito che stava per succedere qualcosa, perché credo che le indagini di Torino siano in corso a 5-6 mesi».
Chi sono ‘sti qui?
«Non mi faccia fare nomi».
Antonio ha lasciato la Capitale da un giorno all’altro?
«Sì, all’improvviso, non ha chiamato il padre e la madre per annunciarlo, dalla sera alla mattina è partito. Ci ha contattato
la compagna per dirci che era sparito e non sapeva dove fosse. Non le dico la preoccupazione».