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Scommesse, Di Livio: «Sono scivolate da “bimbominkia”, la ludopatia è un vizio non una malattia»

A Libero: «I calciatori pensavano di non essere beccati… questa è totale assenza di intelligenza. Significa che non ci stai con la testa»

Scommesse, Di Livio: «Sono scivolate da “bimbominkia”, la ludopatia è un vizio non una malattia»
Db Torino 01/04/2023 - campionato di calcio serie A / Juventus-Hellas Verona / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Nicolo’ Fagioli-Ondrej Duda

L’ex calciatore di Fiorentina e Juventus Angelo Di Livio ha parlato a Libero degli scandali di calcio-scommesse che si stanno verificando in queste settimane, facendo un riferimento anche al passato.

Su questo nuovo scandalo ha usato espressioni pesanti…

«Quando l’ho letto sono rimasto molto sorpreso. Ho pensato che non fosse possibile che calciatori di quel livello, che giocano in club importanti e vestono la maglia della Nazionale, possano cadere in comportamenti che nulla hanno a che fare con lo sport. Lo sport deve essere esempio di valori, questi episodi ne sono l’assoluta negazione».

Anche ai suoi tempi ci furono gli scandali scommesse che videro coinvolti calciatori come Signori e Doni; e prima ancora lo scandalo che aveva azzoppato Paolo Rossi…

«E’ vero, non è la prima volta. Forse commettiamo l’errore di dimenticarci le cose. Prima era uscito il nome di Fagioli e l’ho accostato all’episodio di Pogba e da lì il mio sfogo nei confronti di Fagioli, cui però sono seguiti Tonali e Zaniolo. Anche ai miei tempi ci sono stati questi episodi, poi però i “comandamenti” sono stati molto più chiari e scanditi, ovvero le clausole da rispettare che facevano firmare le società: non dovete comportarvi in una certa maniera, rientrare a certi orari… Oggi cadere in questi errori è proprio di basso livello, non ci sei con la testa».

Cosa può spingere un calciatore di alto livello, ricco e famoso a rischiare la carriera per le scommesse?

«A me dà fastidio quando sento parlare di malattia, non è giusto questo nome. E’ un vizio, ed è un vizio che non ti puoi permettere. Il tifoso può scommettere, il calciatore no. Sono scivolate da “bimbominkia”. Pensavano di farla franca e non essere beccati… questa è totale assenza di intelligenza.»

Il calcio di oggi è molto diverso da quello di ieri?

«Una differenza, se c’è, la vedo in questo. Noi un tempo ci sposavamo presto, tra allenamenti, partite, avevo la famiglia, figli… forse oggi c’è più tempo libero per fare stupidaggini. Vedo meno senso di responsabilità, meno maturità».

Che esempio diamo ai nostri giovani con questo scandalo?

«Uno scandalo che rischia di allargarsi. Ma la vera cosa che a me ha dato fastidio è stato vedere la Guardia di Finanza entrare a Coverciano in un ritiro della Nazionale. Negli altri Paesi chi vede queste immagini pensa che siamo sempre i soliti italiani corrotti o in situazioni non pulite. E non è così. Spero Fagioli si sia sbagliato nel dire che lo fanno tutti… lo fanno tutti quelli che possono farlo . Non tu, non un professionista».

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