Alla Gazzetta: «Ho controllato il pallone con il petto ed è scivolato sull’ascella. Me la sarei cavata anche io in porta ma Giroud è stato straordinario»
Christian Pulisic sembra essersi già ambientato al Milan, è arrivato in estate dal Chelsea dopo una stagione complicata. Finora 4 gol e 1 assist in 10 presenze con la maglia rossonera, l’esterno americano si trova ora in ritiro con la Nazionale statunitense che si prepara all’importante sfida contro la prima Germania di Julian Nagelsmann. Ha concesso un’intervista alla Gazzetta dello Sport: tra l’inizio rossonero, il compagno americano e il gol pesantissimo in Genoa-Milan, Pulisic ha ripercorso i suoi primi 2-3 mesi in Italia:
Arrivi alla pausa per le nazionali dopo il match davvero particolare di Genova, condito da un tuo bel gol. Che emozioni ti ha dato quella gara?
«Una partita veramente folle. Non mi era mai capitato di vedere un compagno andare in porta a sostituire il portiere espulso. È successo un po’ di tutto in quei minuti finali, peraltro la partita sembrava non finisse mai».
Il tuo compagno Yunus Musah ha detto che stavi per andare in porta tu. È vero? Com’è averlo con te al Milan?
Pulisic: «Si, io ho dato la mia disponibilità, ho detto ai compagni che sarei potuto andare io tra i pali. Poi anche Giroud ha chiesto di andare in porta e l’allenatore dei portieri, considerando anche la sua statura, ha pensato che fosse la scelta migliore. Sono fortunato ad avere in squadra un compagno di nazionale come Yunus. A dire il vero, con Team Usa alla fine ci si vede di rado, per cui è stato bello avere la possibilità di instaurare un rapporto di grande amicizia fuori dal campo».
Giroud non è andato male, vero?
«Credo che me la sarei cavata se fosse toccato a me ma è stato meglio così, alla fine Oliver è stato straordinario».
Come hai vissuto la lunghissima pausa Var dopo il tuo gol?
«Quelle situazioni sono sempre snervanti, poi dopo un po’ inizi a essere pessimista e pensi che arriverà un epilogo negativo. Questa volta è andata bene. A mio avviso comunque è stata una decisione giusta. Ho controllato il pallone con il petto ed è scivolato sull’ascella, ma non l’ho colpito con il braccio. Da regolamento non è fallo. Quando ho segnato non ho nemmeno pensato che ci potessero essere problemi, alla fine è stato giusto convalidare il gol».
Come stai vivendo questo inizio al Milan?
«Davvero benissimo, sono veramente felice. Sto iniziando a conoscere la cultura italiana ed è tutto molto bello, i tifosi poi sono straordinari. Mi hanno subito fatto sentire a casa, il loro supporto è fondamentale e mi sta dando tantissimo».
Cosa pensi del tuo allenatore Pioli?
«È un ottimo allenatore, oltre a essere una persona di grande spessore. Ti stimola a dare il massimo senza farti sconti ma è pronto anche a rincuorarti e ad aiutarti quando sbagli. Sento la sua fiducia ed è qualcosa di fantastico per un giocatore. Sono davvero contento di averlo come allenatore».